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SOLE E SALUTE: L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA D (inviato dall'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano)


Articolo inserito da luigi il 04/06/2014 alle ore 10.36.28


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Esposizione al sole ed alimentazione per la giusta quantità di Vitamina D, il cui deficit può provocare seri danni alla salute. Uno studio dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano

Il fabbisogno giornaliero di Vitamina D si raggiunge difficilmente con l'alimentazione, ma fortunatamente la si può sintetizzare esponendo la pelle ai raggi ultravioletti del sole in particolare d'estate.

La Vitamina D è qualcosa di più di una "semplice" vitamina, infatti, la sua particolare struttura steroidea la rende un vero e proprio ormone una volta che è stata attivata, con i suoi recettori presenti in tutti gli organi. Per questo motivo ha un ruolo fondamentale in tantissime patologie.

Garantire una giusta esposizione al sole e una quantità corretta negli alimenti può essere una giusta strategia per evitare la supplementazione con integratori alimentari che, in alcuni casi e periodi dell'anno, può diventare indispensabile.

La letteratura scientifica internazionale sta ponendo attenzione al ruolo della Vitamina D, anche in disturbi diversi dall'alterato metabolismo dell'osso. Infatti, da molto tempo si sa che il deficit di Vitamina D è associato a rarefazione del tessuto osseo, che determina osteoporosi (riduzione della massa ossea) con incremento del rischio di fratture, ma gli studi più recenti hanno identificato che spesso vi è un'ipovitaminosi D (bassi valori di vitamina nel sangue) in soggetti affetti da varie patologie. Diversi studi epidemiologici e sperimentali suggeriscono una correlazione tra ridotto apporto di Vitamina D e cancro della mammella, della prostata e del colon, oltre che una maggiore predisposizione alle malattie autoimmuni, perché i recettori per la Vitamina D sono presenti sia sui linfociti T che sui macrofagi, cellule fondamentali per il nostro sistema immunitario.

"E' importante soddisfare con l'alimentazione il fabbisogno di Vitamina D ed esporsi al sole per sintetizzarla e accumularla nei mesi estivi - spiega Michela Barichella, medico responsabile della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica ICP Milano e membro dell'Osservatorio Nutrizionale - così da mantenere un adeguato livello circolante anche nei mesi invernali. Mantenere valori adeguati di vitamina riduce la probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative, ma anche fratture e tumori".

Particolarmente esposti ai pericoli per la salute derivanti da un deficit di Vitamina D sono gli anziani, la cui alimentazione spesso non è adeguata, come risulta da uno studio recente dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano (vedi scheda informativa di seguito). Gli esperti hanno indagato le abitudini alimentari di 1000 anziani italiani e hanno verificato l'introito giornaliero di Vitamina D assunta con il cibo. Dalla ricerca è emerso che mediamente le persone sopra i 65 anni introducono 3,7 microgrammi di Vitamina D al giorno, quantità bassa rispetto a quella consigliata (fino a 10 microgrammi).

L'Italia è il secondo paese al mondo per longevità e conta circa 12,3 milioni di ultra 65enni (dati Istat 2012), di cui quasi 16 mila ultracentenari. Ma nel nostro paese si contano anche circa un milione di malati di Alzheimer e circa 250 mila affetti da malattia di Parkinson.

"La carenza di Vitamina D è dimostrata anche nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e la Malattia di Parkinson - sottolinea la dott.ssa Barichella - Queste evidenze scientifiche dimostrano ancora di più la necessità di soddisfare il fabbisogno di questa vitamina".

Le 5 regole per combattere il deficit di Vitamina D
I consigli degli esperti dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano


1. Fare una passeggiata tutti i giorni al sole affinché la Vitamina D si attivi; esporsi alla luce solare, non filtrata da vetri, con la maggior superfice del corpo possibile senza crema protettiva, per un periodo variabile in base al proprio fototipo, circa 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 minuti in inverno tra le 11 e le 15 quando i raggi UV sono più attivi.

2. Consumare due porzioni di latticini al giorno, come latte o yogurt, anche parzialmente scremati, a colazione o a merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti. Chi non tollera il lattosio, può utilizzare latte delattosato e Grana Padano DOP perché privo di lattosio.

3. Mangiare ogni settimana 3 porzioni di pesce, variando le qualità in cui è più presente la Vitamina D: tonno, trota, merluzzo, anguilla.

4. Consumare due uova a settimana, sode o cotte in padella antiaderente (anche strapazzate o in frittata), una volta a settimana un primo di pasta all'uovo.

5. Una volta alla settimana consumare due porzioni di formaggio stagionato o fresco, in sostituzione del secondo piatto.

SCHEDA INFORMATIVA OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO
Indagine sugli errori nutrizionali e gli stili di vita

L'Osservatorio nasce nel 2004 grazie all'impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall'inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. L'indagine non è svolta da intervistatori ma da professionisti della salute che svolgono sui loro assistiti delle anamnesi alimentari a favore della loro salute e a scopo educativo. I dati raccolti con le anamnesi vengono elaborati per dare informazioni di carattere osservazionale-epidemiologico che periodicamente sono diffusi alla società civile.

AD OGGI.
Ha coinvolto 1.440 Medici di Medicina Generale, 671 Pediatri, 362 Dietisti che hanno somministrato 26.896 anamnesi alimentari (interviste) di cui 7.251 in età pediatrica e 19.645 adulti.

GLI OBIETTIVI.
Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
Ottenere una stima qualitativa dell'assunzione di nutrienti e delle abitudini quali fumo e attività fisica.
Fornire al medico un pratico strumento operativo per somministrare l'anamnesi nutrizionale.
Identificare i principali errori nutrizionali degli italiani e diffondere la cultura della corretta alimentazione.

METODOLOGIA.
Ogni medico, pediatra, dietista e operatore sanitario, effettua l'anamnesi in un'area riservata online dove risiede il software. L'anamnesi è somministrata solo a soggetti che non soffrono di importanti patologie ed è effettuata come una ricerca osservazionale (il medico intervista il suo assistito, o il genitore nel caso di minori) l'intervista è guidata da un questionario elettronico che raccoglie: età, sesso, peso e altezza per calcolare il BMI, la circonferenza addominale, lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l'abitudine al fumo.
La parte alimentare valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile dei più importanti e diffusi alimenti consumati in Italia, i dati dichiarati vengono elaborati dal software che calcola il contenuto in macronutrienti e micronutrienti e di conseguenza quanti se ne sono assunti con la dieta abituale. Il software elabora e somma i nutrienti assunti e li paragona al fabbisogno giornaliero di ogni individuo, distinto per età e sesso, per valutarne lo scostamento rispetto ai valori standard. Le eccedenze e deficienze di nutrienti significative vengono evidenziate per correggere l'errore nutrizionale emerso dall'anamnesi. Gli scostamenti dei nutrienti vengono poi riclassificati in cibi da assumere più o meno frequentemente. Oltre a ciò il software permette, solo al medico, di suggerire comportamenti personalizzati a seconda del quadro clinico dell'intervistato. I risultati e i suggerimenti vengono consegnati all'intervistato.

COMITATO SCIENTIFICO OGP:
Prof.ssa Maria Letizia Petroni: coordinatrice del board, Medico specializzato in medicina interna ed esperto di alimentazione, nutrizione clinica ed obesità, coordinatore di ricerche finalizzate per il Ministero della Salute e Docente incaricato di dietetica e nutrizione presso diverse Università italiane. Responsabile scientifico del centro obesità dell'ospedale Villa Igea di Forlì.
Dott.ssa Michela Barichella: Medico specializzato in scienza dell'alimentazione, Responsabile medico del Servizio dietetico ICP dell'Ospedale di Milano, Presidente di Brain and Malnutrition Association.
Prof. Claudio Maffeis: Medico Pediatra, esperto di nutrizione e obesità infantile, Docente di metabolismo e nutrizione in età evolutiva dell'Università di Verona, Direttore della UOS nutrizione clinica e obesità dell'Ospedale Borgo Roma, Verona.
Prof. Sergio Coccheri: Medico specializzato in cardiologia e angiologia Ordinario di Malattie cardiovascolari dell'Università di Bologna.
Prof. Davide Festi: Medico specializzato in gastroenterologia, Ordinario di Gastroenterologia Direttore della Scuola di specializzazione e Preside del corso di laurea in dietetica dell'Università di Bologna.
Prof. Alessandro Lubisco: statistico, Docente di scienze statistiche dell'Università di Bologna).

Sito web: http://www.educazionenutrizionale.granapadano.it

 

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