Nel feudo di…Marennà
che va ad occupare il piano più alto della struttura ultramoderna in vetro, acciaio e zinco dell’azienda di Sorbo Serpico, in cui è evidente l’impronta orientale dell’architetto nipponico Hikaru Mori che l’ha progettata. Di chiaro stile orientale è anche il giardino pensile, situato sulle cantine, che circonda l’edificio e in cui vengono coltivate le erbe aromatiche utilizzate in cucina. Al comando della brigata di cucina è il siciliano di origine ma ormai irpino di adozione Paolo Barrale, fresco di stella Michelin, validamente coadiuvato da Roberto Allocca. La raffinata proposta culinaria è il frutto di un’accuratissima selezione dei migliori prodotti del territorio. La cucina a vista tutta in vetro che permette di seguire tutte le fasi della preparazione dei piatti irrompe nell’elegante sala dal design minimalista, anch’essa circondata da ampie vetrate, da cui si gode di una splendida vista sui vigneti dell’azienda. L’inappuntabile e cordiale servizio in sala è affidato alla squadra capitanata da Angelo Nudo. La carta dei vini, pur dando comprensibilmente largo spazio all’ampia e variegata produzione dei Feudi, contiene una selezione anche di altre etichette regionali, nazionali e internazionali di pregio.
Come ha coltivato questa passione nata tra le mura domestiche? Dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Cefalù ho fatto le prime esperienze lavorative durante la stagione estiva presso gli hotel della mia zona tra cui il Club Med di Cefalù. In questi tipi di strutture dove si doveva cucinare per oltre 1000 persone ho imparato molto sulla ristorazione di massa. Nel ‘98, dopo alcune esperienze in altre regioni italiane, è arrivata la svolta con l’approdo alla scuola di Heinz Beck presso La Pergola del Cavalieri Hilton di Roma, attualmente tristellato ma all’epoca insignito da poco della prima stella. Sicuramente è stata un’esperienza fondamentale nella sua carriera. Cosa le ha insegnato? Ha senza dubbio sviluppato la mia tenacia perché devo confessare che all’inizio è stata dura: la ricerca continua della perfezione comporta molta fatica. Ho impiegato quasi un paio di anni per iniziare ad assimilare la filosofia di Heinz Beck del quale ho poi conquistato la fiducia. Inoltre il confronto continuo tra il mio bagaglio di esperienze e quello degli altri allievi provenienti da paesi stranieri mi ha arricchito moltissimo. Secondo lei quali sono le qualità indispensabili per diventare dei grandi chef? Due qualità complementari: umiltà e curiosità. La prima consente di mettersi continuamente in discussione e di aprirsi al confronto e la seconda spinge a non fermarsi mai e a cercare sempre nuove tecniche e nuove materie prime. Lei ha da poco ottenuto la prima stella Michelin. Cosa ha significato per lei questo riconoscimento? Sebbene non sia ancora papà, ho vissuto l’ottenimento della stella quasi come la nascita di un figlio: grande gioia ma anche l’inizio di tante nuove responsabilità.
Marennà
Località Cerza Grossa
dalla rivista Sapori e Piaceri di aprile 2009 che ci autorizza la pubblicazione e che ringraziamo per la concessione
Laura Gambacorta Alcune foto: clicca sulla miniatura per vedere l'ingrandimento!
|