Il Regno delle due Sicilie a Tavola
Mario Scaturchio, il pasticciere
gentiluomo
settimanale e delle ferie estive, perché ancora si lavorava tutti i giorni quando il giovane Mario prese in mano le redini dell’azienda di famiglia, fondata nel 1905 da suo padre Giovanni e situata in una delle piazze più belle del centro storico di Napoli. Il suo profondo amore per l’arte pasticciera traspare in tutti i suoi discorsi. Si potrebbe ascoltarlo per ore mentre racconta i numerosi aneddoti che hanno caratterizzato la sua vita lavorativa, ma anche quella privata, e che, forse, insieme alle ricette dei dolci napoletani, potrebbero prima o poi diventare un libro.
Il laboratorio della pasticceria, in cui la produzione è ancora prevalentemente artigianale nonostante l’impiego di macchinari che agevolano alcune fasi di lavorazione, sforna mille delizie tra cui sfogliatelle, babà (mangiato caldo regala sensazioni indescrivibili…), zeppole di San Giuseppe - dolci tipici della festa del papà -, briochine del Danubio (il cui nome si deve alle origini austriache della sua inventrice, la zia materna di Mario) e gli esclusivi - in quanto coperti da brevetto - Ministeriali, medaglioni costituiti da un sottile involucro di cioccolato fondente con un ripieno cremoso a base di un cocktail di liquori, la cui ricetta segreta viene tramandata di generazione in generazione.
nuovo dolce per lei. Zio Francesco, sebbene fino a quel momento si fosse dedicato ben poco all’arte della pasticceria, miscelò così bene gli ingredienti da ottenere un dolce al cioccolato che fu molto apprezzato dalla signora Fougez. E non solo da lei. In breve tempo aumentarono gli estimatori del medaglione al cioccolato e questo spinse mio padre e mio zio a presentare il dolce presso la Casa reale. All’epoca, occorreva fare la trafila di molti ministeri per ottenere tutte le autorizzazioni perché un prodotto potesse raggiungere la tavola dei Reali. I campioni che venivano inviati presso i ministeri erano così apprezzati che ogni volta ne venivano richiesti di nuovi con la scusa di ulteriori verifiche! Stufo delle lungaggini burocratiche, mio zio esclamò: “ma questo dolce è un affare ministeriale!”. E così si decise di chiamarlo Ministeriale. Un altro dei Suoi capolavori è senza dubbio la pastiera. Oltre all’utilizzo di ingredienti di alta qualità, qual è il segreto di quella di Scaturchio? Il giusto dosaggio dell’acqua di fiori: né troppa né troppo poca. Quali sono stati i momenti più emozionanti della Sua carriera?
Ho avuto la fortuna di averne diversi. Ricordo con
emozione quando nel 1994 in occasione del G7 a Napoli curai l’organizzazione del
ricevimento per 3000 ospiti a Palazzo Reale o quando nel 2003 per i 25 anni di
Pontificato di Papa Giovanni Paolo II fui incaricato dalla Santa Sede di
preparare una torta di 50 kg che riproduceva Piazza San Pietro. O ancora quando
a Parigi, in occasione di una presentazione di dolci di tutta Europa, portai un
babà a forma di Vesuvio, al cui interno avevo inserito del ghiaccio secco che,
bagnato con acqua al momento giusto, dava l’effetto dell’eruzione!
P.zza San Domenico Maggiore, 19
altri due dolci tipici prodotti dalla Pasticceria Giovanni Scaturchio:
Per un resoconto dettagliato sulla visita al laboratorio della pasticceria Scaturchio che ha coinvolto i giornalisti stranieri e italiani presenti a Napoli all'inizio di marzo 2009 per il Premio Sirena d'Oro sugli oli Dop vi rimando all'interessante blog di Giulia Scarpaleggia: http://julskitchen.blogspot.com/2009/03/pasticceria-scaturchio.html
Laura Gambacorta |