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Il primo articolo
sui prodotti tipici della Basilicata è dedicato
ai Vini lucani.
La complessa e
tormentata orografia della regione Basilicata
determina una notevole varietà di climi che si
diversificano anche entro brevi distanze per
variazioni dovute ad altitudine, pendenza ed
esposizione dei versanti.
La variabilità di questi fattori consente di
ottenere una produzione vinicola di elevato
livello qualitativo, con caratteri di tipicità
specifici per le diverse aree di coltivazione.
Non a caso i produttori interessati hanno
richiesto la più giusta tutela e valorizzazione
dei vini della Basilicata tramite il riconoscimento della Indicazione Geografica
Tipica (I.G.T.) per i vini con le seguenti
caratteristiche. |
IL BIANCO DELLA BASILICATA
Di colore paglierino più o meno tenue, odore
gradevolmente armonioso, sapore delicato e
caratteristico, gradazione alcolica minima 10,5
gradi.
IL ROSATO DELLA BASILICATA
Di colore rosato tendente al cerasuolo tenue,
odore leggermente vinoso o fruttato se giovane,
sapore asciutto ed armonioso, gradazione
alcolica minima 11 gradi.
IL ROSSO DELLA BASILICATA
Di colore rosso rubino con eventuali riflessi
tendenti al rosso granato se invecchiato, odore
vinoso, gradevole e intenso, sapore pieno,
asciutto tendente al vellutato, gradazione
alcolica minima11 gradi.
IL VINO NOVELLO
Dal vino Rosso della Basilicata è tratto un
Novello la cui vinificazione è condotta con la
tecnica della macerazione carbonica.
IL VINO BIOLOGICO
Per rispondere a precise richieste del mercato
ormai da tempo sono prodotti vini in
coltivazione biologica senza altri interventi e
nel rispetto dell'ambiente.
GLI SPUMANTI
Con la stessa regolamentazione dei vini di
Basilicata e con la specificazione del nome del
vitigno, sono prodotti dei vini frizzanti e
degli spumanti, di colore bianco o rosato,
ottenuti per presa di spuma dei corrispondenti
vini tranquilli o direttamente dai mosti d'uva.
IL VINO AGLIANICO DEL VULTURE DOC
La coltivazione della vite vanta in Basilicata
una storia antica risalente all'VIII secolo a.
C., come hanno dimostrato numerosissimi
ritrovamenti archeologici che documentano la
produzione di vino.
Ad introdurre il vitigno Aglianico furono i
coloni greci all'epoca della fondazione di Cuma.
La zona di produzione dell'Aglianico si estende
su una superficie di seimila ettari collocata su
terreni vulcanici tra i 200 ed i 500 metri sul
livello del mare.
La produzione media per ettaro si aggira sui 50
quintali e varia moltissimo da zona a zona a
seconda della morfologia del terreno e delle
variazioni climatiche.
L'Aglianico del Vulture è un vino di alta
qualità che ha ottenuto la Denominazione di
Origine Controllata nel 1971.
Presenta come colore caratteristico il rosso più
o meno intenso o granato vivace che acquista
riflessi arancione con l'invecchiamento. Ha
odore vinoso, profumo delicato e con un sapore
asciutto, sapido, armonioso che tende al
vellutato con il passare degli anni. La sua
gradazione alcolica non può essere inferiore
agli 11 ,5 gradi. L' armonia perfetta che esiste
tra i diversi componenti, esaltata dal periodo
di invecchiamento in botte prima ed in bottiglia
dopo, porta questo vino a livelli di assoluta
eccellenza e tali da farlo annoverare fra i
migliori vini da arrosto italiani.
All'Aglianico invecchiato per almeno tre anni in
botti di rovere, si aggiunge la qualifica di
vecchio, mentre l'etichetta di riserva è
limitata al vino invecchiato per non meno di
cinque anni.
LO SPUMANTE AGLIANICO
Dalle uve del vitigno Aglianico sono prodotti
due spumanti: Aglianico spumante di colore rosso
e Aglianico spumante bianco.
Se vuoi sapere di
più sulla Basilicata, visita il sito
www.lucanianet.it.
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