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News da Palermo |
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15 Luglio - Palermo - Chiesa di San Domenico - La Rosalia - concerto tratto dal poema epico di Pietro Fudduni. |
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LA ROSALIA, GIOVEDÍ 15 LUGLIO UN CONCERTO NELLA CHIESA DI SAN DOMENICO TRATTO DAL POEMA EPICO DI PETRU FUDDUNI
La Rosalia, “Oratorio sacro per soli, coro e orchestra” è il titolo del concerto in programma giovedì 15 luglio, alle 21.15, nella Chiesa di San Domenico, e chiude il calendario di spettacoli del Festino, promossi dal Comune. Il concerto, tratto dal poema epico di Petru Fudduni è realizzato dall’Accademia musicale di Palermo, sotto la direzione artistica di Girolamo Salerno. Il Libretto dello spettacolo è realizzato da don Cosimo Scordato. Le musiche sono di Antonino Fortunato e Marcello Biondolillo. I cori, Eufonia, Polinnia e Cum Iubilo. Rosalia sarà interpretata dal soprano Alice Sunseri. In scena anche Deborah Troia (contralto), Sonia Fortunato (soprano), Giuseppe Bellanca (tenore), Claudio La Cara (baritono), Gianfranco Giordano (basso), Alessandro Andreoli (baritono). L’ingresso è libero. “La scelta della Rosalia di Petru Fudduni – spiega don Cosimo Scordato – nasce dal fatto che si tratta della prima grande opera che, commissionata dal Senato Palermitano, consentì, fin dall’origine della storia del Festino, di elaborare letterariamente e poeticamente la figura di santa Rosalia ed il suo rapporto profondo con la città di Palermo e col monte Pellegrino. L’autore, Petru Fudduni, già notissimo nell’ambiente isolano, scelse il genere letterario epico per dare rilevanza alla sua narrazione; se nelle altre composizioni coeve questo genere serviva ad esaltare personaggi e vicende di natura prevalentemente storica (talvolta anche mitologica) con la narrazione di gloriose imprese belliche”. “In questo caso – aggiunge – Fudduni, attraverso un’ampia narrazione che si snoda in sei canti, intendeva rilevare da un lato, la consistenza storica della figura di Rosalia, cosi come cominciava a delinearsi nella ricostruzione del gesuita Cascini (non senza qualche elemento fantasioso); e dall’altro, esaltare la grande portata spirituale di una vicenda che cominciava a legare sempre più santa Rosalia alla città di Palermo ed al suo Festino, e viceversa”. “La trasformazione del poema in un libretto musicale – prosegue don Cosimo Scordato – ha comportato alcuni adattamenti; l’ampiezza ed una certa ridondanza dei sei libri della narrazione hanno reso necessario lo sfoltimento del testo a vantaggio degli episodi più rilevanti e drammatici; questo ha comportato la scelta delle ottave più significative per favorire lo svolgimento scorrevole della narrazione. “Trattandosi di libretto musicale – conclude – si trattava di puntare ai personaggi principali ed alle vicende centrali del poema; l’effetto conclusivo consente di rivivere, come in grandi pannelli, raccordati dal continuum del narratore, gli eventi letterari e storico-simbolici dell’opera fulloniana, restituita alla sua essenzialità”.
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