titolare dell’Hotel Le Ruote, a
Roveleto di Cadeo (PC).
Non solo castelli o borghi
medioevali, non solo antichi monasteri e splendide abbazie e
nemmeno un veloce assaggio di qualche prodotto, ma un immergersi
lento in tutto questo: una specialità assaporata lentamente con
un bicchiere di vino locale dopo aver visitato una pieve
romanica o una torre tardoromana, magari ricca di leggende e
storie che si tramandano da anni e anni, insomma un insieme
inscindibile di storia, territorio e tradizioni.
Piacenza, come le sue sorelle padane, appartiene da sempre
all’ambito della cultura del maiale; le raffigurazioni
medioevali del ‘sacro’ rito dell’uccisione del maiale nei
mosaici di diverse chiese ne sono la conferma. Le tre Dop della
salumeria piacentina, Coppa Piacentina, Salame Piacentino e
Pancetta Piacentina, testimoniano la secolare tradizione.
Nel Piacentino sono presenti anche
prodotti caseari di qualità, tra cui il Grana Padano Dop, che
Piacenza condivide con Lombardia, Piemonte e Veneto, e il
Provolone Valpadana Dop.
L’arte dei casari è presente in
questi territori già dal Medioevo, quando si incominciò a
produrre formaggio per poter conservare la sovrabbondanza di
latte.
Per la sua posizione geografica di
confine, la provincia di Piacenza è, nel Nord Italia, quella con
la maggior concentrazione di rocche e castelli, che costituivano
una valida rete difensiva. Questi fortilizi, per la maggior
parte di fondazione medievale, furono poi segnati dalla storia
del Ducato di Parma e di Piacenza, spesso furono trasformati in
dimore signorili o in fiorenti aziende agricole, o, ancora, in
sedi municipali, ma sono ancora oggi ben conservati e
visitabili; spesso, d’estate ospitano manifestazioni artistiche
e culturali.
Piacenza stessa è una città di palazzi come nessun altro centro
della pianura padana: le famiglie nobili, infatti, oltre a
possedere ville e castelli in campagna, avevano l’obbligo di
mantenere una residenza in città.
Il percorso della Strada dei
Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini
La Strada dei Vini e dei Sapori
dei Colli Piacentini si snoda in tutte le vallate della
provincia di Piacenza, toccando paesaggi tra loro diversissimi e
complementari: dall’Appennino alla Bassa Padana.
La Val Tidone è da sempre
caratterizzata dalla coltura della vite. Uno dei centri più
vivaci della vallata, lungo la Via Emilia, è Castel San
Giovanni. Poco distante c’è Borgonovo Val Tidone, fondata nel
1196 dal Comune di Piacenza per difendersi dalle incursioni dei
Pavesi. Spostandosi verso Ovest, al confine con l’Oltrepo
Pavese, si incontra Ziano Piacentino. Immerso tra le colline è
anche Vicobarone, uno dei centri vinicoli più importanti della
zona. Pianello Valtidone è al centro di una zona già abitata in
epoca romana. Poco distante, arroccata su uno sperone roccioso e
circondata da tre cerchia di mura si erge la Rocca d’Olgisio.
Nibbiano conserva ancora i resti dell’antico castello, oggi
incorporati nelle abitazioni circostanti. Caminata è invece uno
dei più piccoli comuni della regione. Pecorara è meta di molte
escursioni naturalistiche: sul Monte Corvo si trova infatti il
Giardino Botanico Alpino.
A fianco della Val Tidone c’è
l’appartata Val Luretta, il cui capoluogo Agazzano divenne nel
Medioevo la capitale della nobile famiglia degli Scotti. Ricco
di castelli è il territorio di Gazzola. Per sua la posizione
strategica il territorio di Piozzano fu conteso in tutto il
Medioevo; rocche, castelli e antiche pievi sono ancora
disseminati su tutto il suo territorio.
La Val Trebbia è segnata dallo
straordinario contesto ambientale del fiume Trebbia, da sempre
canale di collegamento tra la pianura padana e la Liguria.
Rivergaro, è oggi una delle mete estive più frequentate della
provincia. Proseguendo lungo il corso del fiume, dopo aver
oltrepassato Bobbio, a circa 1200 metri di altezza si arriva a
Coli, ancora pervasa della sua antica atmosfera monastica.
La Val Nure fin dall’antichità fu
un’importante zona metallifera. San Giorgio Piacentino vanta
origini longobarde mentre Ponte dell’Olio fu fondamentale per il
controllo delle vie commerciali con la Liguria. Bettola presenta
un interessante impianto urbanistico, formato dai due piccoli
borghi di San Bernardino e San Giovanni.
Tra il torrente Nure e lo Stirone
si estende la Val d’Arda con i dirupi e gli scoscesi calanchi
che interrompono il dolce andamento delle colline. Affacciato
sul Chero sorge Carpaneto Piacentino, forse di origine romana.
Gropparello è nota per il Castello, tuttora circondato da un
parco secolare, che ospita il Parco delle Fiabe, il primo parco
emotivo italiano. Castell’Arquato è uno scenografico borgo
medioevale. Le cosiddette “argille di Lugagnano”, formazioni
geologiche calanchive, formano il contesto ambientale
dell’omonimo paese. Vernasca, sul crinale tra Arda e Ongina,
custodisce i resti dell’importante pieve romanica di San
Colombano. Vigoleno è uno dei più bei borghi di impianto
medioevale del Piacentino. Sul fondovalle, lungo la Via Emilia,
si incontra Alseno importante paese agricolo; a soli quattro
chilometri sorge l’abbazia cistercense di Chiaravalle della
Colomba, fondata nel 1135 da san Bernardo.
I numeri della Strada dei Vini
e dei Sapori dei Colli Piacentini
La Strada dei Vini e dei Sapori
dei Colli Piacentini è sorta nel febbraio 2000; non è un
semplice nastro d’asfalto che s’insinua tra le colline ma si
presenta come un connubio tra storia, tradizioni, territorio e
sapori. Nata con lo scopo di promuovere la cultura e
l’enogastronomia del territorio, la Strada dei Vini e Sapori dei
Colli Piacentini è diventata rapidamente un prodotto turistico
che basa le sue proposte sull’accoglienza. Nel 2001 erano 82 i
soci tra aziende vitivinicole, agriturismi, castelli, alberghi,
ristoranti e salumifici, caseifici, agenzie di viaggi e società
di servizi, oltre ai 21 comuni attraversati dall’itinerario;
oggi, nel 2004, i soci sono 142: 107 soci privati e 35 soci
pubblici.
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