Parlaci un
po' del tuo rapporto con tua madre, che spinta ti ha dato per la tua carriera
artistica?
Io sono nato in una famiglia d'arte, nessuna
spinta, la cosa è venuta da se, per cui mia madre era una attrice cantante, mio
padre era attore, io vengo da una famiglia d'arte, le sorelle di mia madre
cantavano e recitavano. Insomma da bambino si faceva teatro.
Parlaci adesso della tua continua ricerca delle
tradizioni del sud, sopratutto quelle della tua Napoli.
Questa è nata un po' seguendo Roberto De Simone
con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, che mi ha portato poi a studiare e ad
analizzare le tradizioni, il mondo popolare, il patrimonio di canzoni popolari,
che è stato trovato alla fine degli anni sessanta.
Passando adesso al teatro, che effetto fa aver
vinto il premio Olimpici del teatro con il tuo spettacolo "La cantata dei
pastori"?
Io ne ho vinti tanti nella mia vita, quest'ultimo
mi fa piacere perchè non me lo aspettavo, anche perchè gli altri due spettacoli
in concorrenza, Chicago e Vacanze romane, erano altrettanto belli. Per cui è
stato scelto il mio spettacolo, con 350 voti, è stata una cosa bella, molto
gratificante.
Parlaci adesso dello spettacolo di stasera che
metterai in scena al Teatro Trianon.
Diciamo che questo spettacolo è come un po'
percorrere la mia carriera, c'è il passato, il presente, e quello che forse farò
in futuro, se Dio mi da la forza sempre.
Facciamo un salto nella cultura gastronomica,
tu hai girato il mondo, come ti rapporti con le cucine dei paesi che hai
visitato?
Io ho pochissima dimistichezza con le cucine del
posto, perchè mangio prima dello spettacolo, cosa che altri non fanno, io sono
obbligato a farlo per la mia dieta. Per cui mangio prima dello spettacolo e
cerco di mangiare il più sano possibile. Intingoli e cose varie li metto un po'
da parte nei momenti di relax.
Invece con la cucina napoletana come ti rapporti?
La cucina napoletana me la gestisco io a casa mia,
perchè cucino bene io, cucina bene la mia governante, per cui tutti i miei
ospiti assaporano sempre delle buone cose a casa mia.
Visto che cucini, che accostamento faresti fra
la cucina e il teatro e la musica? Che menu preparesti per accostarlo
Con la cucina ci vuole pazienza, innanzitutto, ci
vuole dedizione, così anche per qualsiasi forma d'arte. Io dico sempre che la
cucina è grande alchimia, perchè gli elementi si tramutano con la pazienza e
l'amore e diventano cose buone da mangiare, così come nella musica e nel teatro.
Infine parlaci un po' del futuro, cosa c'è da
aspettarsi dal futuro di Beppe Barra?
Io spero di fare un nuovo lavoro che mi dia
soddisfazione, come in fondo mi sta dando tutto quello che ho fatto fino adesso,
e spero sempre di fare cose belle, che mi diano gioia, perchè io oramai faccio
solamente le cose che mi piacciono. Ormai ho una certa età e mi posso permettere
il lusso di fare le cose che amo. Per cui continuo ad amare il teatro con tutta
la mia forza, e farò delle cose con amore, visto che quando si fanno delle cose
con amore non deludono mai il pubblico.
Ringrazio Beppe Barra per la sua gentilezza e mi commiato salutandolo
cordialmente. |