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16 Ottobre 2004

Intervista telefonica a Beppe Barra

prima del suo concerto al Teatro Trianon di Napoli

vedi scheda spettacolo

 


Parlaci un po' del tuo rapporto con tua madre, che spinta ti ha dato per la tua carriera artistica?

Io sono nato in una famiglia d'arte, nessuna spinta, la cosa è venuta da se, per cui mia madre era una attrice cantante, mio padre era attore, io vengo da una famiglia d'arte, le sorelle di mia madre cantavano e recitavano. Insomma da bambino si faceva teatro.

 

Parlaci adesso della tua continua ricerca delle tradizioni del sud, sopratutto quelle della tua Napoli.

Questa è nata un po' seguendo Roberto De Simone con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, che mi ha portato poi a studiare e ad analizzare le tradizioni, il mondo popolare, il patrimonio di canzoni popolari, che è stato trovato alla fine degli anni sessanta.

 

Passando adesso al teatro, che effetto fa aver vinto il premio Olimpici del teatro con il tuo spettacolo "La cantata dei pastori"?

Io ne ho vinti tanti nella mia vita, quest'ultimo mi fa piacere perchè non me lo aspettavo, anche perchè gli altri due spettacoli in concorrenza, Chicago e Vacanze romane, erano altrettanto belli. Per cui è stato scelto il mio spettacolo, con 350 voti, è stata una cosa bella, molto gratificante.

 

Parlaci adesso dello spettacolo di stasera che metterai in scena al Teatro Trianon.

Diciamo che questo spettacolo è come un po' percorrere la mia carriera, c'è il passato, il presente, e quello che forse farò in futuro, se Dio mi da la forza sempre.

 

Facciamo un salto nella cultura gastronomica, tu hai girato il mondo, come ti rapporti con le cucine dei paesi che hai visitato?

Io ho pochissima dimistichezza con le cucine del posto, perchè mangio prima dello spettacolo, cosa che altri non fanno, io sono obbligato a farlo per la mia dieta. Per cui mangio prima dello spettacolo e cerco di mangiare il più sano possibile. Intingoli e cose varie li metto un po' da parte nei momenti di relax.

Invece con la cucina napoletana come ti rapporti?

La cucina napoletana me la gestisco io a casa mia, perchè cucino bene io, cucina bene la mia governante, per cui tutti i miei ospiti assaporano sempre delle buone cose a casa mia.

 

Visto che cucini, che accostamento faresti fra la cucina e il teatro e la musica? Che menu preparesti per accostarlo

Con la cucina ci vuole pazienza, innanzitutto, ci vuole dedizione, così anche per qualsiasi forma d'arte. Io dico sempre che la cucina è grande alchimia, perchè gli elementi si tramutano con la pazienza e l'amore e diventano cose buone da mangiare, così come nella musica e nel teatro.

 

Infine parlaci un po' del futuro, cosa c'è da aspettarsi dal futuro di Beppe Barra?

Io spero di fare un nuovo lavoro che mi dia soddisfazione, come in fondo mi sta dando tutto quello che ho fatto fino adesso, e spero sempre di fare cose belle, che mi diano gioia, perchè io oramai faccio solamente le cose che mi piacciono. Ormai ho una certa età e mi posso permettere il lusso di fare le cose che amo. Per cui continuo ad amare il teatro con tutta la mia forza, e farò delle cose con amore, visto che quando si fanno delle cose con amore non deludono mai il pubblico.

 

Ringrazio Beppe Barra per la sua gentilezza e mi commiato salutandolo cordialmente.

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segnalato da Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia