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La
recensione
di
Daniele Castiglia
15/01/2004 |
Disco importante questo dei Remorse, alla loro
terza prova in studio. Il nuovo album si chiama "A Clown Smile" ed è un
disco con una grossa responsabilità, infatti è il successore di quel "Balance
of Visions" che tanti buoni presupposti aveva creato attorno alla band
veneta e alla sua proposta musicale, l'album annunciava le grandi capacità dei
Remorse, band ancora un po' acerba, ma promettente, di matrice Hardcore, ma con
una visione della musica a 360 gradi. Ebbene il salto di qualità c'è stato ed ha
per titolo "A Clown Smile". Questo nuovo album appare entusiasmante sotto
tutti gli aspetti: innanzi tutto la produzione, ulteriormente migliorata
rispetto al precedente lavoro, conferisce brillantezza e piacevolezza d'ascolto
ad ogni singolo brano; la band adesso è ancora più compatta nel suo sound e in
ogni brano sprigiona grande energia mettendo in mostra migliorate capacità
compositive. Sin dall'ascolto del primo pezzo "Rimose", colpiscono subito
i suoni di chitarra che adesso risultano più compressi e corposi con un impatto
dirompente sull'ascoltatore, il pezzo in questione è molto diretto e funge da
ideale trait d'union con il disco precedente; dopo di che si viene
letterealmente travolti da "Eye for an Eye" brano veloce e aggressivo
intermezzato da momenti più melodici. Va sottolineato che anche questa volta
l'elemento propulsivo del gruppo rimane Daniele il bassista, ascoltare le sue
linee di basso è davvero entusiasmante, riesce a mettere in mostra tutte le sue
doti strumentali senza però penalizzare la spontaneità e la freschezza di un
solo brano del disco, al quale anzi conferisce una ritmicità e un feeling fuori
dalla portata di tanti altri bassisti (forse anche troppi purtroppo) che suonano
nell' ambito del rock duro. "An Half of Devil", a seguire, si apre con
una selvaggia cavalcata di slapping sulla quale s'inserisce un potente riffone
di chitarra che si rifà al Thrash-Metal più cadenzato, per poi sfociare in un
accattivante ritornello che vi segnalo come una delle cose di carattere melodico
che personalmente mi è rimasta più impressa sin dal primo ascolto dell' album;
così come il ritmare sincopato del basso di Daniele in "Lymph of Live",
coinvolgente da non riuscire a stare fermi. Apprezzabile anche "With Love"
dove i Remorse riescono ad alternare intermezzi melodici arpeggiati a staccate
Funky-Metal; a tal proposito una nota di merito va anche a Samuele che forse mai
come adesso con la sua chitarra riesce a creare oltre che riffs potenti e
aggressivi, anche momenti di carattere melodico che danno a tutto l'album una
grande e rinnovata musicalità. Con la cover di "Got the Time" degli
Anthrax la band veneta dichiara ancora una volta che il Thrash-Metal è
sicuramente tra le sue influenze maggiori e il gruppo in effetti se la cava
molto bene su questo terreno, rompendo per l' ennesima volta quelle barriere,
tanto comode a qualcuno, che "vivisezionano" la musica in generi e sottogeneri,
scomparti a tenuta ermetica dai quali è difficile e rischioso uscire. In "Eleven:
Changed" il gruppo adatta parte di una poesia del poeta statunitense David
Gonzales Jr., si tratta di "Fragile America" scritta dallo stesso nel giorno
dell' 11 settembre 2001; chiude l'album "A[s]pain" brano cantato per metà
in inglese e per metà in spagnolo con qualche sonorità che si rifà alla musica
iberica, una inaspettata ma gradevole conclusione per questo terzo album dei
Remorse.
Il disco si
attesta come un ulteriore passo in avanti nel percorso evolutivo della band che
adesso va sempre più spedita in direzione della propria identità musicale, con
un songwriting senza dubbio più maturo e più personale; "A Clown Smile"
pone i Remorse al di sopra del concetto di Hardcore-Punk, il quale non viene di
certo rinnegato, gli irriducibili del genere troveranno infatti in questo disco
pane per i loro denti. In definitiva un disco che possiamo porre sicuramente tra
le cose più interessanti pubblicate fino ad ora in questo 2004.
Daniele Castiglia |