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Giovedì 2 Dicembre

ore 21
 

Teatro Masini

Faenza (Ravenna)

 

Fondazione Musicale Ino Savini

presenta:

Lino Cannavacciuolo

in concerto con lo spettacolo

ConTatto

di Lino Cannavacciuolo

Orchestrazioni di Antonello Paliotti

 

Violino Solista Lino Cannavacciuolo
Viola Danilo Rossi
Violoncello Giuseppe Barutti
Pianoforte Enzo Caruso
Voci Elena Ledda e Simonetta Soro
Chitarra Paolo Del Vecchio
Basso Acustico Sasà Pelosi
Percussioni Ivan Lacagnina
Elettronica in tempo reale Mario Conte
Direttore Lino Cannavacciuolo

 

 

Il secondo appuntamento inaugurale della “Fondazione Musicale Ino Savini”, in programma giovedì 2 dicembre alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza, è con un originale concerto ricco di contaminazioni e meticciati culturali. “ConTatto”, questo il titolo, vedrà in scena un musicista eclettico come Lino Cannavacciuolo, violinista virtuoso e compositore di talento affascinato dalla sperimentazione e alla continua ricerca di nuovi linguaggi musicali, è apprezzato in tutto il mondo e conosciuto perché il rinomato Buddah Bar di Parigi gli ha dedicato un intero cd.

Il violino di Cannavacciuolo “guerreggerà” a Faenza con altri due “archi” d’eccezione: la viola di Danilo Rossi (prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano) ed il violoncello di Giuseppe Barutti. Gli altri validissimi componenti dell’Orchestra sono: Enzo Caruso al pianoforte, Elena Ledda e Simonetta Soro voci, Paolo Del Vecchio alla chitarra, Sasà Pelosi al basso acustico, Ivan Lacagnina alle percussioni e Mario Conte all’elettronica in tempo reale.

Un concerto dedicato alla pittura di Giandomenico Tiepolo autore nella Venezia del XVIII secolo di svariate raffigurazioni della maschera di Pulcinella. Con il copricapo a pan di zucchero, la gobba, la maschera dai contorni irreali, i Pulcinella del Tiepolo, divenuti espressione di una maschera universale della varia umanità, attraggono la sensibilità del musicista partenopeo e lo affascinano.

Il concerto si sviluppa come un viaggio con Pulcinella. Il viaggio, uno dei temi portanti dell’opera di Cannavacciuolo, costituisce uno strumento privilegiato di esplorazione che conduce alla creazione. In questo caso, esso è attuato con una sorta di “macchina del tempo” che percorre senza esitazione epoche e generi musicali diversi, tessendo ponti sonori fortemente evocativi, tra Napoli e Venezia, tra un continente e l’altro, tra l’antico ed il moderno, tra il noto e l’ignoto, che conducono alla visione di un “mondo nuovo”. Simile a quello a cui si preparano ad assistere gli spettatori assiepati ritratti dal Tiepolo nel Mondo novo. Qui tutti i personaggi sono presentati volti di spalle, pronti a vedere nella lanterna magica le meraviglie di terre esotiche. Il “mondo” realizzato da Cannavacciuolo, attraverso la padronanza assoluta dello strumento e la magia della sua musica, evoca mondi e vibrazioni di cui ciascuno conserva ricordo.

 

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0546 21306.

Costo dei biglietti: da 5 a 10 Euro

 

LINO CANNAVACCIUOLO

Violinista virtuoso e compositore di talento, affascinato dalla sperimentazione e alla continua ricerca di nuovi linguaggi musicali.

Una delle sue maggiori peculiarità, che lo rende indimenticabile ad ogni esibizione, è la sua maniera di suonare il violino: in chiave ritmica e percussiva.

Ha realizzato significative collaborazioni, in campo teatrale con Roberto De Simone, Luca De Filippo e Peppe Barra, in quello musicale con Pino Daniele, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Edoardo Bennato. E’ stato tra i fondatori del Solis String Quartet.

Dotato di una vena creativa nel tempo irrefrenabile ha intrapreso il percorso della composizione: ha scritto le musiche per lo spettacolo “Il borghese gentiluomo” di Moliére, regia di L. Salveti, firmato le musiche originali e curato gli arrangiamenti di tutti i brani degli ultimi due CD di Peppe Barra, Guerra e Peppe Barra in concerto, nonché di tutti i suoi spettacoli teatrali, ultimo la fortunatissima riscrittura nel 2003 della Cantata dei pastori. Quest’ultimo ha ricevuto nel 2004 dall’ETI il premio degli Olimpici come miglior musical.

Ha pubblicato due dischi a suo nome: Aquadia (1999) e Segesta (2002). Quest’ultimo, riconosciuto dalla critica come piena espressione della sua maturità artistica, alla fine del 2003 è stato acquisito ed integralmente ristampato dall’etichetta francese George V con il titolo Buddah Bar presents Segesta by Lino Cannavacciuolo ed è attualmente distribuito in tutto il mondo.

 

Danilo Rossi

Diplomatosi col massimo dei voti e la lode nel 1985, perfezionatosi con Dino Asciolla, Piero Farulli e Yuri Baschmet, a soli vent’anni viene scelto da Riccardo Muti a ricoprire il ruolo che ancora oggi ricopre, di Prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, divenendo la più giovane prima viola nella storia del prestigioso Teatro milanese. Premiato in una decina di concorsi nazionali e internazionali, Danilo Rossi viene regolarmente invitato nei maggiori Festival internazionali. È stato inoltre per diversi anni membro del Trio d’Archi della Scala e del Quartetto della Scala con cui si è esibito nelle più prestigiose sale internazionali Lugano, Francoforte, Madrid, Berna, Chicago, New York, Philadelphia, Montreal.

In veste di solista e concertatore ha eseguito tutto il repertorio solistico barocco e classico per viola di Telemann, Bach, Stamitz, Hoffmeister accanto a numerose esecuzioni della Sonata per la Grand Viola di Paganini. Da anni è presente nelle più importanti Società Concertistiche in Duo con il pianista Stefano Bezziccheri con il quale ha interpretato tutto il repertorio per viola e pianoforte.

Numerose le incisioni discografiche solistiche e da camera per Sony, Fonit-Cetra, Arcadia.

 

Giandomenico Tiepolo (Venezia, 1727-id., 1804) pittore italiano. Allievo del padre Giambattista, collabora con lui alla realizzazione dei suoi più grandi affreschi. Giandomenico però non si limita all'attività di cooproduzione col padre, ma coltiva anche un'arte propria. Suoi sono infatti gli affreschi della foresteria della Villa Valmarana (1757), nonché alcune opere nel Palazzo Ducale di Genova (1783). Dipinge anche molti quadri religiosi in cui trasforma la luminosità diffusa, tipica di suo padre, in un luminismo a raggio diretto, forse di reminescenza rembrandtiana. Svolge anche un'intensa attività incisoria, il cui capolavoro è la Fuga in Egitto, eseguito a Würzburg nel 1753. La sua opera più importante, in cui manifesta il meglio della propria personalità, rimane però senza dubbio il complesso degli affreschi della Villa di Zianigo (1791-93) in cui ritrae con spietata ironia la società veneziana del suo tempo.

 

Ideato e realizzato da Luigi Farina ( LuigiFarina@musicaeteatro.com )

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segnalato da Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia