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Lo Spazio Musica di Spaghettitaliani

La nostra recensione

Outside the Loop, Stupendo Sensation

Meganoidi

www.meganoidi.it

1 The beginning
2 Inside the loop
3 For those who lie awake (let's go)
4 The penguin against putrid powell
5 Mr. Sullivan
6 It's just like
7 Seven years ago
8 La fine
9 1999
10 Another day
11 M.R.S.
12 Zeta reticoli


Davide

voce

Mattia

chitarra

Jacco

basso

Luca

tromba

Fabrizio

sax

Saverio

batteria

Marco Chiesa

synth in 3, 4, 6, 7

 


Ideato e realizzato dai Meganoidi per Green Fog Records - www.greenfogrecords.com

Venus distribuzione - www.vwnusdischi.com

Booking - Colorsound Ondie - www.colorsound.com

Ufficio stampa: Lunatik - ggiabin@tin.it

Registrato nel marzo 2003 allo ZeroDieci - www.zerodieci.it

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La recensione

di Mario Corsini

11/12/2003

 

Dai tempi di nonno Elvis ad oggi il rock ne ha fatta davvero tanta di strada. E già allora affondava le sue radici su qualcosa d'altro visto che, come recitano i sacri testi, risultava come il frutto di una fusione tra country americano e blues.. La faccenda si è in seguito assai intricata, senza peraltro che ci si allontanasse troppo da quei pochi basilari giri di accordi che ne costituiscono l'alfabeto. Diciamo che fino agli anni 60 esisteva una certa linearità per cui l'albero genealogico del rock si accontentava.. di pochi rami. Ma negli ultimi tempi i generi e le contaminazioni si sono moltiplicati sino ad una vera e propria jungla di fusioni e di sigle: Hip Hop, Trip Hop, Lounge, Nu Jazz, Nu Metal, Chill Out e chi più ne ha più ne metta. Persino il recensore di "Spaghettitaliani" è un po' confuso!

Alla corrente Metal Ska apparterrebbero (spiegherò tra poco il condizionale) gli italiani Meganoidi che si presentano alla seconda prova dopo l'esordio ed un singolo di successo, a lungo in "heavy rotation" su MTV. Su internet questo nuovo disco viene definito "diretto, sincero, granitico ,rasposo, suonato benissimo e con accompagnamenti da leccarsi i baffi". Da altri viene giudicato "un passo indietro" rispetto al CD d'esordio, per essersi allontanato dalla primigenia "purezza metal ska delle origini"(!). A me pare invece che il pregio di questo "Outside the loop.." sia proprio di non essere troppo legato agli schemi. Premesso che lo Ska è una beffarda forma urbano-proletaria di reggae suonato rozzamente con batterie fatte di casseruole e latte varie, fiati ed elettricità, mentre il Metal è la forma più bastarda e violenta di Hard Rock i Meganoidi non sono né l'uno né l'altro.

C'è in realtà una sezione di fiati che ricalca quelle degli Specials e dei loro epigoni, né mancano i chitarroni e voci falsettate alla Deep Purple o Metallica, ma raramente ciò scade nello stereotipo. Per esempio "The beginning" è un complicato ingranaggio di linee armoniche "progressive" e circonflesse tra fiati e strumenti elettrici. Oppure "Inside the loop", forse il brano più bello accoppia clangori tipicamente metallici a fiati che evocano a tratti quelli "soul" degli Earth wind and fire". Ed ancora "the penguin against putrid power" fa l'occhiolino, dalla parte dei "sex Pistols", al punk più duro. Tutti i pezzi mostrano più facce in contemporanea, attraverso una grammatica balbettante di frammenti brevissimi. Ogni brano mostra variazioni continue di stile che tuttavia non compromettono una coerenza di fondo che davvero rende granitica questa musica. Non a caso il gruppo si esprime al meglio nella sede dei concerti, dove emerge al massimo la torrida temperatura della loro musica. Se una critica si può fare è che talvolta le melodie (si fa per dire!) sconfinano in qualche banalità e che talvolta addirittura si incorre in qualche caduta canzonettara, subito inondata dalle asprezze dei riff e delle schitarrate. Insomma un disco che anch'io non esito a definire sincero e promettente, non fosse che in questo "mare magnum" di proposte del mercato si rischia di finire inascoltati. Non è il caso dei nostri (vedi "Supereroi contro la municipale", il singolo di successo di cui ho già accennato..) a cui tocca tuttavia di mantenere certe promesse che in questo CD appaiono accennate. Un album interessante che ci fa già aspettare il successivo con curiosità.

Mario Corsini