INDIFFERENTEMENTE
CANIO
LOGUERCIO
La nostra
recensione
Note
dell'Ufficio stampa
1. Petula venneva
‘e scarpe
2. Friariella
3. Ogni scarpa ‘nu
sciore
4. Ferrarella
5. ‘O tiempo de’
limoni
6. Vocca rossa,
vocca persa
7. Perso
8. Stretto
9. Leonardo
10. Città vuota
(‘o brodo pe passa’ a vecchiaia)
11. Sona campana
12. Lazzarella
indifferentemente
13. E uno e doje
14. Aspetto
15. Giuggiola (Ai
cani)
16. Che giorno è?
Autori dei brani: Canio Loguercio e Rocco
De Rosa, tranne 9 e 16 di Canio Loguercio
Frammenti sonori:
Round Every Corner
(T.Hatch) / Petula Clark; Cristo y alente de los
Remedios (Munoz) / Banda de cornetas y tambores
N.tro Padre Jesus del los Remedios; Divino Poder
(Bonilla-Vega-Carranza-Palma) / Banda Maria
Santissima de la Palma ; Besame mucho (Consuelo
Velazquez) / Cesaria Evora; Stupid Cupid (Sedaka
– Greenfield) / Connie Francis;
Indifferentemente (Mazzocco - Martucci) / Mario
Abbate; Arctic Hysteria / Residents; Je te
vurria vasa’ (Russo – Di Capua) / Silvana
Matarazzo; Officina (Frasca – De Rosa) / Rocco
De Rosa; Città vuota ( Cassia – Doc Pamus –
Shuman ) / Mina; Three MC’s and one DJ / Beastie
Boys; Twitchin / Tim “love” Lee (featuring
Chantilly Pecach); Love from the Clermont Lounge
/ Tiff Mc Ginnis
Canio Loguercio:
Voci, Chitarre (2, 8 e 16), Armonica (6, 15),
Tastiere (16)
Rocco De Rosa:
Tastiere, Programmazione, Grooves
Pasquale
Trivigno: Cori (11 e 16), Grooves
Nello Giudice:
Basso (6 e 16)
e inoltre:
Silvana
Matarazzo (voce recitante in 3, 5 e 7)
Marco Caronna
(Cori in 11)
Guido Benigni
(Cori in 11)
Enzo Lardo
(Cori in 16)
Rocco Petruzzi
(Programmazione 16);
Paolo Bonpresa (Supervisione testi)
Realizzazione
audio e Missaggio Pasquale Trivigno c/o Little
Italy Studio, Campomaggiore (PZ)
Mastering Bob Fix
2004 il Manifesto
cd
- |
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La
recensione
di
Mario Corsini
04/02/2004 |
Per realizzare una "Breve cerimonia a domicilio di
canzoni appassionate" basta una presa elettrica a 220 volts, un fornellino,
torce elettriche e una trentina di uova sode. L'ha elaborata Canio Lo guercio,
un artista dal nome talmente assurdo da essere vero, sconosciuto ai più, ma con
un curriculum di tutto rispetto nel campo della musica, dei programmi
radiofonici della RAI, del teatro (www.indifferentemente.net).
In lui emergono la cultura della napoletanità di cui è figlio adottivo (essendo
lucano di nascita) e i sentimenti "appassionati" tipici della tradizione canora
antica. Una canzone di Mario Abbate, "Indifferentemente", da il titolo a questo
straordinario lavoro. Si tratta di un viaggio all'interno di se stessi disperato
ed ironico, tecnologico e primitivo, oscuro ma macchiato di colori aggriccianti,
sussurrato e lacerante.. Nasce da una storia d'amore, forse un pretesto
oscillante tra tenerezza e rabbia, desiderio e repulsione, attrazione
irresistibile e pericolo mortale. Non è un caso se, dopo l'esposizione di una
campionatura "trash" di una canzonetta di Petula Clark, un tassista, nel far
scendere dal suo mezzo il Canio-io narrante-spettatore in chissà quale
ributtante suburbia esistenziale sussurri più volte "statte accorto guagliò".
E' il sinistro avviso di un Caronte urbano. Ci si ritrova soli in una oscurità
stilettata da bagliori fulminanti, echi indefiniti, rumori di strada, portiere
che sbattono.. C'è probabilmente tutt'intorno la città che da cent'anni non
smette di sanguinare, che accumula confusione su confusione, che ha sempre
quell'urgenza nel dire ma ha perso la sua lingua per esprimerlo. Il linguaggio
sono le campionature, i "loops" reiterati, le "electric devices" che fungono da
metallica scenografia della mente.
Come dice lo
stesso Canio si tratta di una specie di Via Crucis con le sue stazioni verso il
Golgota, le sue cantilene giaculatorie, le sue tumultuose presenze. Ma sono
anche poco più che sussurri perché Lo guercio è dichiaratamente un "non
cantante". D'altro canto l'anima non ha né timbro, né intonazione. L'anima è
presa dalla fatale attrazione di questa "maruzzella", "lazzarella", "reginé"
"Malafemmena" e via citando.. L'anima è travolta da questa "friarella"
"ferrarella" "munachella". E non mancherà il fragore iconoclasta
dell'ironia. Ironia verso la canzone appassionata, verso il proprio io e
l'ornamento dei suoi sentimenti, verso l'illusione di una via di uscita. Ironici
sono gli spunti sonori qua e là evocati dalla Petula Clark già citata, alla
Cesaria Evora di "Besame mucho", fino a Mina che compare in "Città vuota" sotto
forma di campionatura a sottolineare le singole stazioni di questo minimale
procedere nell'oscurità.
L'amata è "carogna
'ncarugnata", "bastarda carna frolla" ma anche tenera "palummella
ca nun vola" o "friarella 'e l'acqua 'e Lourdes". Nel rincorrerla ci
si immette nel sentiero della sensualità selvaggia descritto con tremenda
espressività nel brano intitolato "stretto". Ed ancora ci si smarrisce, come nel
brano "perso..", anche quando qualcuno sembra darci le giuste indicazioni, ma
non ci sono più orecchie per sentire o sentimenti per capire. Baciando quella "vocca
rossa, vocca persa", agguantando quella "malafemmena giuggiola" si sa
che "sarà cibo per i cani,che lo mangino i cani!".
Alla fine non
rimane che chiedersi: "..Che giorno è?" perché persino il tempo si è dissolto.
La cerimonia ha termine senza neanche l'ombra di una assoluzione finale.
Lo spettatore-ascoltatore rimane come stordito nel buio della stanza dove ancora
risuonano gli estremi echi di questa musica-non musica, di questo "happening",
di questo psicodramma in forma di semi rap.. Rimbalzano le ultime note delle
accorate canzoni, delle appena accennate armonie ora traballanti su ritmi "techno",
ora carezzate da familiari timbri di armoniche a bocca, organetti o pianole
elettriche, ora spalmate su eterei tappeti elettronici, ora adagiate sulla base
di vecchi "refrains" anni 60.
E' difficile,
molto difficile descrivere il lavoro di Canio Loguercio attraverso questo mio
tentativo di recensione. Bisognerebbe semmai sentirlo e viverlo.. senza filtri..
a domicilio.
Mario Corsini
Note dell'Ufficio stampa:
Indifferentemente è il ritorno discografico
di Canio Loguercio, un album in cui la
tradizione della canzone classica napoletana si
accompagna al linguaggio dell’hip hop e
dell’elettronica. L’artista lucano ha sempre
ottenuto dalla critica un plauso sentito e
spesso il suo nome viene comparato a quelli
prestigiosi di Franco Battiato, Laurie Andreson,
Tom Waits, Nick Cave, Bob Dylan, Residents,
tutti personaggi che hanno impostato la propria
carriera sull’innovazione espressiva. Ed infatti
Canio Loguercio si muove nell’ambito della
sperimentazione cercando di combinare insieme, e
con successo, generi distanti tra loro.
Indifferentemente prende ispirazione e titolo
dall’omonima canzone portata al successo nel ’63
da Mario Abbate al Festival di Napoli, una
composizione che racconta un forte tormento
d’amore, con le sue conquiste e perdite,
speranze e dolori, nel continuo desiderio di
vivere intensamente questo sentimento. E proprio
su questo tema è incentrato l’intero album
cantato con un dialetto napoletano crudo e
ironico e che si muove tra richiami agli anni
‘60 e citazioni registrate di Mina, Beastie Boys,
Residents.
Ad accompagnare il
musicista in questa avventura ci sono Rocco
De Rosa (tastiere, programmazione, grooves),
Pasquale Trivigno (grooves), Nello
Gidice (basso).
Indifferentemente
è anche una performance teatrale che Loguercio
interpreta in luoghi insoliti quali appartamenti
privati. E’ una sorta di messa, una via crucis
poetica immersa nel quasi buio in cui la poca
luce è data da due piccole torce mentre la scena
è composta da pochi e semplici oggetti quali un
tavolino, un impermeabile, un fornellino. E’uno
spettacolo minimalista quanto emozionante dove
la voce, quasi sussurrata, viene alternata a
registrazioni di dialoghi, di urla dei venditori
ambulanti, di rumori casalinghi, oltre alle basi
curate sempre dai nomi sopracitati.
INDIFFERENTEMENTE
Breve cerimonia a
domicilio di canzoni appassionate
Da qualche mese
giro per case a cantare canzoni appassionate.
Con pochi strumenti, un fornellino, torce
elettriche e una trentina di uova sode. Lasci
che ad accogliere il pubblico sia Petula Clark
con Round every corner, uno dei suoi brani meno
noti. Poi nel buio pesto avvio la mia
“cerimonia”. Poco più di un’ora per una decina
di canzoni in tutto. Come tante stazioni di una
Via Crucis, una processione che si snoda con le
sue litanie, i suoi riti, le giaculatorie…
Indifferentemente
prova a descrivere un’improbabile storia
d’amore. Ma è poco più di un pretesto, una
rudimentale macchina del tempo che mi consente
fugaci incursioni. Dentro di me o verso un
altrove quasi sempre banale. Uno strumento per
raccogliere e fissare frammenti di natura varia
in un catalogo/campionario double face, uno di
quegli album da sfogliare recto-verso. Da un
lato le foto della prima comunione, dall’altro
ritagli e fotocopie di libri e giornaletti
nascosti a lungo sotto il materasso.
DoubleFace-Doppio
Senso. Come un impermeabile comprato al mercato
dell’usato. Come una macchietta di Nino Taranto:
Che bella pansé che hai..Me la dai? Me la dai la
tua pansé?
Indifferentemente
incessantemente (e indecentemente) corre da una
parte e dall’altra.
Mi costringe in un
andirivieni dentro-fuori sempre più veloce, ma
così veloce che lo “spettatore” finisce per non
accorgersi più dei movimenti. Del resto
l’elevata frequenza dell’oscillazione rende
sempre più impercettibili gli spostamenti così
che i gesti appaiono lenti, le parole pesanti, i
pensieri bloccati. “Non abbiate fretta! diceva
l’amico “grande” a noi adolescenti quando ci
spiegava come cavarcela con le donne.
Eppure la teoria
che l’amore sia soprattutto una questione di
“tempi” è ampiamente superata.
Forse, dicono
alcuni, è solo un gioco d’innesti, un uso
sapiente di innocue “biotecnologie”
tradizionali…
Sarà per questo
che la mia performance si presenta come una
sgangherata bio-installazione sonora.
Un’approssimativa esposizione (al buio!) di
scorie di materia organica… con tanto di strofe
e ritornelli.
Perché sì, stiamo
parlando di un semplice concertino di “love
songs”. Sebbene quasi tutte scritte in
napoletano, la “sacra” madrelingua delle
passioni. Tra l’altro molti miei pezzi
riprendono proprio versi e spunti di canzoni
classiche napoletane. Provo a confrontarmi con
loro, non senza un eccesso di presunzione, così
che il racconto diviene una ricostruzione delle
forti emozioni che mi danno ogni volta che le
ascolto. Ma questo davvero non è semplice
spiegarlo. E’ una cosa che se ti arriva lo
capisci, altrimenti non fa niente, si può
certamente farne a meno.
CANIO
LOGUERCIO
DATA USCITA CD: |
GENNAIO 2004 |
PREZZO CD: |
8 EURO |
DIFFUSIONE: |
LIBRERIE del
circuito FELTRINELLI e IL LIBRACCIO, punti
vendita della catena RICORDI MEDIA STORES e
MELBOOKSTORE, presso i NEGOZI DI DISCHI. |
Il manifesto cd
Ufficio Stampa
e Promozione: BIG TIME
http://musica.ilmanifesto.it |