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Dreams of Peace

Stanley Jordan featuring Novecento

1 Flying on the sky
2 Too close to the sun
3 Sky flower
4 Destination of my heart
5 Spring
6 Dreams of peace
7 Easy love
8 I can show you something

Tutto italiano Dreams of Peace il nuovo album di Stanley Jordan



Prodotto da: Just Groove 2003

Uscita: Aprile 2003

Autori: Jordan - Novecento

Distribuzione: Sony Music Germany/Edel Italia

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La recensione

di Mario Corsini

13/11/2003

 

Nell'attesa di una nuova svolta epocale nella storia del Jazz sono passati ormai molti anni; l'ultima, suppongo, fu quella del free jazz degli anni 60. Pubblico e critica attendono l'arrivo del nuovo genio rivoluzionario che davvero sappia voltare pagina. Ma di questo non c'è traccia mentre uno dopo l'altro i vecchi leoni ci hanno abbandonato. Già la generazione dei Wayne Shorter o dei Keith Jarrett potè crescere sotto l'ala e l'insegnamento di un Miles Davis, che a sua volta iniziò la sua carriera accanto a un certo Charlie Parker. Tra gli artisti attuali i Brad Meldhau, i Roy Hargrove per citarne solo due, i grandi del jazz li conoscono ormai attraverso i dischi o gli spartiti. Mostrano di averne ben appreso la lezione e spesso sono tecnicamente superiori a chi li ha preceduti.. Ma il loro jazz a volte risulta un po' freddo e convenzionale, talaltra privo del fuoco dell'ispirazione e come involuto su se stesso. L'industria discografica che li promuove, spesso li abbandona strada facendo. E' un po' la sorte toccata a Stanley Jordan, un chitarrista che ha esordito nel 1988 nel migliore dei modi: con un'etichetta discografica storica ed illustre "Blue Note", una originale tecnica chitarristica chiamata "tapping", consistente nel battere senza pizzicare la corda dello strumento sino ad ottenere un suono felpato e pulito, senza perdere in fluidità e potenza. Ed ancora con l'idea di sostituire ai tradizionali standards i nuovi classici del rock (Stairway to heaven degli Zeppelin ed Eleanor Rygby dei Beatles. Insomma un esordio trascinante e fresco.. Peraltro Jordan non poggia la sua tecnica su precisi capisaldi dello strumento chitarra, non è Wes Montgomery, non emula Joe Pass né tantomeno ricalca la tradizione bop alla Charlie Christian. Qualcuno già grida al miracolo. Forse il successo immediato finisce per nuocere al chitarrista che peraltro è assai parco nel mettere alle stampe nuovi lavori. Tuttavia la stoffa artistica c'è.. Ne è testimonianza questo "Dreams of peace", il suo nuovo Cd tutto italiano, prodotto e suonato coi siciliani "Novecento". Qui si ascolta il virtuoso della chitarra che, abbandonata in parte la succitata tecnica "tapping', omaggia le sue radici musicali. Radici che non sono quelle del jazz tradizionale più canonico (ad esempio bop..), semmai quelle più tipicamente "black" nel senso anni '60 '70 '80, da Stewie Wonder agli Earth Wind and Fire, al funky che sconfina persino nella disco music ed egualmente nel soul. La proposta è di abbinare queste matrici pop ad una ritmica più jazzata in un progetto "fusion" assai raffinato talvolta improntato alla sinuosità melodica (vedi il brano che da il titolo all'album..), talaltra al fuoco ritmico ed improvvisativo di composizioni trascinanti quali "spring" che un po' mi ricorda il Billy Cobham dei tempi migliori. Tutto questo con l'apporto assai pregevole di artisti siciliani che ne sostengono il solismo e gli arrangiamenti, con le voci "nere" di Greg Brown e Dora Nicolosi che espongono alcuni dei temi, e con l'importante partecipazione di solisti quali Dave Liebman o Randy Brecker a corroborarne il credito già cospicuo..

Insomma un CD valido sia per gli amanti del groove tipico della "Black music", sia per coloro che sanno apprezzare l'improvvisazione jazzistica più pregnante!

Aspettando sempre quella svolta epocale, che non arriva!

Mario Corsini