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Yokoana di: Yokoano - Canapa - Venus - 2011

 

Yokoano

 

 

24/03/2011 - YOKOANO, LA PRIMA BAND PUBBLICATA DA CANAPA (L'ETICHETTA DEI PUNKREAS) SCELTI COME MIGLIOR BAND DELLA REGIONE LOMBARDIA DA ITALIA WAVE 2011

 

Canapa Dischi, l'etichetta dei Punkreas e' lieta e orgogliosa di comunicarVi che
la Band YOKOANO é risultata vincitrice alle selezioni per Italia Wave 2011,
e parteciperà quindi -come miglior band della regione Lombardia - al festival che si terrà quest'estate in Puglia.
A breve gli organizzatori di Italia Wave comunicheranno la data in cui gli Yokoano si esibiranno.

Dopo aver fondato la loro etichetta
Per fare "a modo loro", in completa libertà
PUNKREAS
mettono per la prima volta a disposizione la loro label per la produzione di una band
che fin dal primo ascolto si mostra non catalogabile,
fuori da ogni schema
imprevedibile
semplicemente...originalissima

YOKOANO

Etichetta: Canapa
Distribuzione: Venus
Data di uscita: 9 aprile

Yokoano si presenta sul panorama nazionale con il primo album omonimo che verrà pubblicato da Canapa Dischi, l'etichetta dei Punkreas.

Istruzioni per l'uso...

1. il fatto che sia un disco targato Canapa non significa assolutamente che suoni come un album dei Punkreas

2. negli anni 00 ci si è abituati, vista la numerosissima produzione di dischi, a usare la formula "file under"....
Ecco... Sfido chiunque a mettere Yokoano in una casellina predefinita... perché questo è un disco puntiforme, che fa pensare ad Arancia Meccanica, a un cantastorie di un nuovo medioevo, al metal, al punk, al jazz, al prog e a molte altre cose la cui cifra finale è indefinibile... ed è bello che sia così....
Le canzoni che compongono l'album nascono inizialmente nella testa e nelle mani di Dani, che dopo anni di ortodossia punk rock nelle file delle Pornoriviste, decide di rompere gli schemi e di lanciarsi in un progetto caratterizzato dal rifiuto di limiti creativi predefiniti. L'originaria attitudine punk si declina in forme inconsuete e impreviste, acquista spessore e profondità senza perdere grinta. Le liriche alludono senza descrivere, evocano e poi improvvisamente colpiscono duro al cuore, lasciando il segno.Il gruppo si forma e amplia le sue influenze con l'ingresso di Zak, bassista già attivo nella scena prog e metal lombarda e di Dario, un batterista che a poco più di 20 anni è già una impressionante macchina ritmica, e che fino ad allora ha stranamente vagato tra vari gruppi rock/blues di Varese e dintorni.Questa miscela è lo "Yokoano", il totale che vale più della somma dei suoi elementi.Gli Yokoano si chiudono in sala prove per un anno a comporre, modellare ed arrangiare un totale di 11 brani, la cui prerogativa è un sound diretto che alterna momenti più cupi e riflessivi a vere e proprie esplosioni di energia. L'album "Yokoano", registrato al Cellar Door Studio di Milano, viene ascoltato dai Punkreas, che propongono immediatamente un contratto per la loro etichetta.

Gli Yokoano hanno già aperto alcuni spettacoli dei Punkreas durante il "Paranoia Domestica Tour"... "Di solito quando vai a un concerto il gruppo spalla non se lo fila nessuno", dice Flaco dei Punkreas. "Quando hanno suonato con noi sotto palco c'era molta attenzione, e a volte partiva un pogo selvaggio, anche se nessuno aveva mai sentito prima i pezzi della band, essendo il disco ancora in stampa. Una piacevole sorpresa, una cosa rara, che ci ha ulteriormente convinto della nostra scelta ...".

DANI
Sono quello che sono.
Quello che penso lo esprimo in musica e disegni
...........E le parole le prendo dai sogni che faccio.

ZAK
Incontro Pippo e mi dice che questo Dani sta cercando un bassista per un progetto
interessante.
Io vengo dal Metal e dal Prog, da piccolo quando c'erano le Porno che suonavano di solito andavo via..
ma mi sono detto, perchè no ?

DARIO
Non ci poniamo barriere, non cerchiamo etichette o un genere specifico.
La musica, che noi mastichiamo un pochino ma con tanto amore, credo che sia per noi semplicemente una lingua naturale.
Non abbiamo ricercato una sorta di unità stilistica e di contenuto, come forse sarebbe meglio fare; non abbiamo pensato che fosse importante avere uno stampo del gruppo e mantenere una
linea espressiva coerente. Tutto questo non era previsto... Suonando e riascoltando i brani però mi sono reso conto del fatto che, anche se involontariamente, un percorso lo avevamo tracciato.
Ma è solo alla fine del viaggio che abbiamo visto i bordi della strada.