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I'm Good if Yer Good di: Jarred The Caveman - Stop Records - 2015

 

Jarred The Caveman

 

 

04/08/2015 - JARRED THE CAVEMAN presentano I'M GOOD IF YER GOOD

 

JARRED THE CAVEMAN
presentano
I'M GOOD IF YER GOOD
Stop Records

Primo album del trio indie/folk "Jarred, the caveman", missato da Antonio Gramentieri (Mix/Post-produzione) in collaborazione con Franco Naddei e Andrea Scardovi. Il disco, presenta sonorità che affondano le proprie radici nel folk americano ma sfociano in atmosfere tipiche dell'ambiente indie contemporaneo: a scenari cupi e quasi claustrofobici si alternano spazi aperti e nitidi, momenti di spensieratezza sono contrastati da ritmi incalzanti e coinvolgenti.

"(...)Roots in senso ampio, senza timore di osare. Poetico e irriverente. Belle canzoni, suonate bene, e una grande voce.
Quando uscirà - se gli ascoltatori e la critica "roots e oltre" di questo paese non si sono completamente anestetizzati a forza di ascoltare sempre lo stesso disco e la stessa canzone di qualche yankee espatriato - credo sarà complicato non ascoltarlo, e non usarlo come parametro di come si possa rileggere una poetica, nel 2015, in Italia, con tutta la personalità che serve per non essere solo i parenti poveri di qualcuno famoso.
Bravi ragazzi."
Antonio Gramentieri

Track list:
01 - Intro
02 - Troublrs
03 - She ain't gonna come
04 - Interstate
05 - All we do
06 - Still burnin'
07 - Red wire
08 - Amelia
09 - Like a broken toy
10 - Morning sub
11 - Which one to lose

BIOGRAFIA
C'è un filo rosso che unisce capricciosamente le situazioni più impensabili. Che senza una logica apparente si lancia come un ponte fra le storie più diverse. Che, saltando i passaggi e spiegandosi solo alla fine, lega fra loro l'Argentina, l'Italia e l'America del folk.
Quando Alejandro, già studente di Composición Musical alla Universidad Nacional de Rosario e speaker per l'emittente Antena 5, decide di lasciare tutto, impacchettare i bagagli e cambiare completamente aria, si immaginava forse di trovare, in quell'Italia così piccola e lontana, esperienze diverse, nuovi spunti, nuove facce con nuovi racconti, modi differenti di attraversare il flusso multiforme della realtà che tanto spesso aveva cominciato ad abbozzare su fogli di carta pieni di note e parole di tante lingue diverse. Non sperava di certo di trovare finalmente qualcuno con cui dare corpo e suono a quella musica che fino a quel momento si era risolta fra la sua testa, la sua voce e la sua chitarra. Per caso avviene l'incontro con, Luca, che sta facendo un corso per imparare i rudimenti del mestiere del fonico e del tecnico del suono, cercando di apprendere soprattutto dall'esperienza, ha una sala prove con altri amici, suona la batteria: pian piano le cose iniziano ad incastrarsi e l'una trascina l'altra, tutte le idee che vengono proposte quasi per scherzo e per gioco si traducono in realtà con una velocità quasi prodigiosa. Luca contatta Matteo, un amico di vecchia data che nasce come chitarrista ma, estremamente versatile, si adatta prima a suonare il basso e poi il contrabbasso: nascono così i Jarred, the Caveman, nel febbraio 2013. A pochi mesi dalla formazione del gruppo, i ragazzi decidono di mettere insieme uno studio dove registrare cinque canzoni in un EP e ci si chiudono letteralmente dentro per uscire nel luglio 2013 con il loro primo lavoro, Back Into the Sinkin' Ship, in cui alle sonorità del folk americano, che erano state all'inizio la linea guida del progetto, si sono unite anche suggestioni della scena indie europea e in particolare britannica.
Attualmente la band continua a muoversi nella direzione di un sound sempre più personale e rifinito, nutrito da un costante lavoro di ricerca e sperimentazione.
A volte il filo rosso si spezza, a volte ci si inciampa dentro. A volte si impiglia, a volte si sfilaccia fino a diventare irriconoscibile. A volte serve per cercare il Minotauro, a volte nel labirinto si trovano invece le più piacevoli sorprese...
Enjoy Jarred!