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del mese
X & Y,
uscito nel giugno scorso, è sicuramente l’album
della maturità dei Coldplay: maturità
artistica, che traspare nel suono fluido e negli
arrangiamenti curatissimi, e maturità umana del
leader Chris Martin, felice sposo dell’attrice
Gwyneth Paltrow e papà della piccola Apple.
Dopo il felice
esordio nel 2000 con “Parachutes”, salutato con
grandi consensi dal pubblico e dalla critica, la
band ha superato brillantemente la prova del
“fatidico” secondo album con “A rush of blood to
the head” (2002), dai toni ancora una volta
intimisti e malinconici espressi con la consueta
intensità dalla voce agrodolce di Martin.
In un mondo
musicale replicante e globalizzato come quello
attuale, il suono Coldplay riesce a distinguersi
e diventa un marchio di fabbrica di successo,
che mette miracolosamente d’accordo i critici ed
i fruitori reali della musica, cioè il pubblico
pagante, ispirando in seguito la produzione di
numerosi gruppi britannici.
Giustificata,
dunque, la grande attesa per l’uscita di questo
“X & Y”, che è in effetti un gran bel disco, pur
non essendo particolarmente innovativo o
sensazionale. Una bella conferma per una ormai
ex band emergente è pur sempre un successo, che
discograficamente parlando ha già raggiunto il
traguardo dei 2 milioni di copie vendute nei
soli Stati Uniti.
E’ il disco della
maturità, dicevamo, che abbandona lo spleen
triste e disperato di “A rush of blood” per
un’atmosfera di serenità interiore espressa con
sonorità più vivaci e sostenute, sempre
costruite sul sottofondo pianistico e la voce
duttile di Martin e sulla morbida chitarra
elettrica di Johnny Buckland. Azzeccata la
scelta del primo singolo estratto, “Speed of
sound”, il brano più bello e trascinante
dell’album insieme a “White shadows”. Il disco
alterna piacevolmente i ritmi sostenuti di “Low”
e “Square one” alle ballate romantiche “X & Y”,
“What if” e “Fix you”, appena pubblicato come
singolo, che riprendono il suono tradizionale
più venato di malinconia. Alla fine del disco
troviamo anche, secondo una moda sempre più
diffusa, una suggestiva hidden track acustica,
“Til kingdom come”, dove la voce di Martin è
accompagnata solo da chitarra e armonica.
Le esecuzioni e
gli arrangiamenti del disco sono molto curati:
Chris e soci l’hanno addirittura registrato una
seconda volta, ritardandone l’uscita sul
mercato, perché le prime incisioni "non avevano
abbastanza anima".
Il caratteristico
suono Coldplay, che il talento compositivo di
Martin rinnova e rimodella progressivamente ad
ogni uscita discografica, è ormai delineato e
maturo e sicuramente destinato a non morire
molto presto.
Per chi volesse
assaporare dal vivo il loro universo di melodia
e sentimento, Chris Martin (voce/chitarra
acustica/piano), Guy Berryman (basso), Johnny
Buckland (chitarra elettrica) e Will Champion
(batteria) suoneranno prossimamente in Italia,
il 14 novembre a Milano (Forum di Assago) e il
15 a Bologna (Palamalaguti).
(ottobre 2005)
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