Horacio nasce all’Havana,
il 24 aprile del 1963, in una famiglia
profondamente radicata nella tradizione della
musica cubana e attenta alle influenze del jazz
americano.
Il suo talento
risulta evidente sin da giovane: all’età di 12
anni entra nella prestigiosa Escuela Nacional de
Arte dove studia con i migliori insegnanti
cubani tra i quali Fausto Garcia Rivera, Enrique
Pla e Santiago Rieter.
Inizia
precocemente la sua attività come
professionista, lavorando con i più grandi
interpreti della scena musicale dell’Havana
degli anni ’80: Nicolas Reynoso, Paquito D’Rivera,
Lucia Hurgo, Arturo Sandoval e German Velazco.
Nel 1980 incontra
il pianista e compositore cubano Gonzalo
Rubalcaba diventando membro stabile del gruppo
Proyecto, con il quale rimarrà per ben 10 anni.
Sebbene in questi
anni “El Negro” continui la collaborazione con
numerosi artisti cubani ed internazionali del
calibro di Dizzy Gillespie (United Nations
Orchestra), è con Rubalcaba che sviluppa la sua
particolare tecnica percussiva miscelando
elementi afro-cubani con il jazz.
Si trasferisce a
Roma nel 1990, dove diventa rapidamente il punto
di riferimento della scena latin jazz della
capitale. In questi anni lavora con Pino
Daniele, Steve Turre, Gary Barts, Gary Smulyan e
Mike Stern e fonda il gruppo Tercer Mundo.
Hernandez approda
a New York nel 1993 dove immediatamente viene
accolto nei circoli del jazz d’oltre oceano,
lavorando con Paquito D’Rivera, Dave Valentin,
Jerry Gonzalez & the Fort Apache Band, the Ed
Simon Trio, Anthony Jackson, Kip Hanrahan, David
Sanchez, Papo Vasquez, Steve Turre and the
Sanctified Shells, the Cepada Family’s
Afro-Rican Jazz, Giovanni Hidalgo, Arturo
Sandoval, Regina Carter e Chico O’Farrill.
Inizia in questi
anni la sua collaborazione con Michel Camilo
partecipando tra l’altro alla registrazione
della colonna sonora del film Two Much. Compare
tra i protagonisti del memorabile concerto di
Chucho Valdes intitolato Irakere West a San
Francisco con ospite Carlos Santana. Entra a far
parte dei Tropi-Jazz All Stars diventando così
il membro più giovane del gruppo diretto da Tito
Puente.
Nel 1997 Horacio è
a Orvieto per l’edizione invernale dell’Umbria
Jazz Festival, dove si esibisce con il gruppo
Crisol di Roy Hargrove assieme a David Sanchez,
Frank Lacy, Gary Bartz, Changuito, Jon Benitez,
Anga Diaz, Russel Malone e Chucho Valdes. Nel
1997 il loro primo album intitolato Habana vince
un Grammy Award venendo premiato come miglior
disco nella categoria latin jazz. Nello stesso
periodo registra Thru My Eyes con Michel Camilo,
John Patitucci ed Anthony Jackson; appare con
McCoy Tyner a San Francisco e partecipa al tour
mondiale di Carlos Santana con il quale
registrerà due brani nell’album Supernatural
anch’esso insignito nel 1999 del Grammy Award.
All’inizio del
1998 i lettori della prestigiosa rivista Modern
Drum lo eleggono come Drummer of the Year 1997.
Nello stesso anno
è in tournée, nei più importanti festival jazz
europei, con il gruppo Latin Crossings con Steve
Winwood, Arturo Sandoval e Tito Puente;
partecipa al tour del John Patitucci Quartet;
produce assieme a Kip Hanrahan il cd dal titolo
Deep Rumba.
Negli ultimi anni
“El Negro” ha continuato a collezionare
collaborazioni di altissimo livello tra le quali
ne ricordiamo solo alcune: Jack Bruce, Alejandro
Sanz, Joachim Kuhn, Los Hombres Calientes, Los
Cubanos Postizos di Marc Ribot, Ramon Valle, Zap
Mama, Tokyo Zawinul Back, Bill Frisell, Chie
Ayado, Kazumi Watanabe, Chick Corea, Poncho
Sanchez e Gary Burton. Attualmente sono a suo
nome i seguenti progetti: El Negro and Robby
Band, Italuba e Horacio Hernandez & Giovanni
Hidalgo Duo. E’ membro stabile del Michel Camilo
Trio. Citiamo alcune delle sue recenti
apparizioni in video: Calle 54 di Fernando
Trueba; Horacio “El Negro” Hernandez Live at
Modern Drummer Festival 2000 con Michael Brecker,
Marc Quinones, John Patitucci e Hilario Duran;
Traveling Through Time con Giovanni Hidalgo.
Infine, ricordiamo la sua attività come
insegnante, in clinic e workshop in tutto il
mondo, dalla quale scaturisce il metodo edito
dalla Warner Bros. dal titolo Conversations in
Clave. |