Napoli da record con il Pizza Village per la pizza napoletana sempre più globale. Format da export e una pizzaiola cinese in gara per il Mondiale del pizzaiolo con più di un milione di presenze a Napoli.

Il primo food festival al mondo, riconoscimento ricevuto a dicembre 2018 a Las Vegas all'evento The FestX Awards, mira a conquistare nuovi primati dal mercato dell'incoming turistico a quello di realtà di riferimento internazionale per la promozione di un valore identitario, culturale, alimentare ed economico unico e strettamente legato a Napoli come la pizza. Forte del milione e 50mila presenze dello scorso anno, con un'incidenza di visitatori provenienti da fuori regione pari al 30% circa (314mila) del totale, la manifestazione in programma a Napoli sul Lungomare Caracciolo dal 13 al 22 settembre sul si presenta con nuovi canali internazionali di turismo, grazie ad un accordo con la quarta compagnia aerea al mondo, l'United Airlines, e alla conferma di quello con Trenitalia per l'arrivo a Napoli del pubblico italiano e straniero.

Ospite d'onore lo scorso anno a New York per le celebrazioni del Columbus Day, dove tornerà ad ottobre prossimo da protagonista, Napoli Pizza Village è pronto a compiere l'ulteriore upgrade trasferendo il format organizzativo fuori dai confini regionali e persino in Medio Oriente, ma senza abbandonare la città d'origine. Napoli da esportare in tutto il mondo dunque, come è giusto che sia, con uno studio di settore che ha registrato la notorietà del brand da parte di oltre 18 milioni di persone.

Numeri a parte gli organizzatori, dopo aver incassato l'adesione al progetto da ulteriori sponsor stranieri e nazionali,e rafforzando la partnership con il title sponsor di Mulino Caputo, hanno messo in campo numerose iniziative a corollario della manifestazione tese a promuovere il prodotto pizza e il suo sviluppo possibile. Convegni, dibattiti, iniziative didattiche, con Pizza Class e Pizza Kid, ma anche competitive come il Mondiale del Pizzaiolo (16/18 sett) o di promozione come NPV D'Essai, sono al centro del programma organizzativo.

In questo contesto il 16 settembre la competizione Mondiale del Pizzaiolo vede in gara al Pizza festival una dipendente del gruppo Mammamia, pizzerie in Cina, Tina Wei, cinese di 25 anni che lavora con il gruppo napoletano in Cina da 6 anni dove ha imparato a fare la pizzaiola al ristorante di Suzhou, uno dei 7 ristoranti in Cina della catena napoletana Mammamia (Shanghai/3 Suzhou/2 Wuxi/1 Guangzhou/1). Vincitrice del primo premio della Caputo Cup in Cina partecipa di diritto ora alla gara nel Pizza Village a Napoli alla finale della Caputo Cup International.

Il Mammamia nasce nel 2010 dal sogno di un imprenditore napoletano Stefano Micillo, da anni per motivi imprenditoriali in Cina: far conoscere e divulgare in Cina la Vera Pizza Napoletana la cucina e i sapori autentici della nostra cucina senza nessun compromesso di adattamento ai sapori locali , una scommessa che con il tempo si è rilevata vincente. Il Mammamia group è una realtà 100% italiana anzi napoletana e i suoi ristoranti sono vincitori di diversi premi come miglior pizzerie in Cina.

Nicola Rivieccio