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Le Ricette di Celeste Ferrari - Giornalista

La Penna Gastronomica e la Cucina d'Autore

Cotoletta dei boschi

Verdure, legumi, patate


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Dosi per: 2

8 cappelle di grosse mazze di tamburo
2 uova
½ l di olio per friggere
50 g di parmigiano reggiano grattugiato
un pugno di pangrattato
il succo di un limone
sale.

Regione: Lazio

Esecuzione:

Lavate frettolosamente le cappelle, facendo attenzione che non si rompano, poi asciugatele accuratamente. Sbattete le uova, il parmigiano e il sale con la forchetta, passatevi dentro le cappelle poi ripassatele nel pangrattato. Scaldate l'olio in una padella e mettetevi le cappelle a rosolare per 15 minuti circa. Prima di servire fate scolare l'unto in eccesso su un foglio di carta assorbente da cucina, e aggiungete il sale e il succo di limone.

Vino abbinato:

Si consiglia il Colli Piacentini Malvasia, un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Piacenza.

Caratteristiche organolettiche
colore: paglierino o paglierino scarico.
odore: aroma caratteristico anche intenso.
sapore: secco o abboccato o amabile o dolce, armonico, fresco, tranquillo, vivace.

Note:

Oggi vi proponiamo una ricetta con la Mazza di tamburo.
Sapete cos'è?
La Macrolepiota procera, volgarmente conosciuta come Mazza di tamburo, Puppola, Bubbola maggiore, Ombrellone o Parasole è uno dei più vistosi, conosciuti ed apprezzati tra i funghi commestibili é, però, un fungo tossico da crudo o malcotto, necessita quindi di adeguata cottura, va perciò evitata la preparazione alla piastra o alla griglia, poiché le parti interne potrebbero rimanere parzialmente non cotte. Specie molto nota e diffusa su tutto il territorio nazionale, è riconoscibile per la forma slanciata e per le notevoli dimensioni che può raggiungere. Viene volgarmente chiamata "mazza di tamburo" per sua forma iniziale, ossia quando il cappello è ancora chiuso sul lungo gambo coriaceo, oppure "ombrellone" quando, invece, nello stadio finale di maturazione, il cappello si apre completamente.



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