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Spaghetti Italiani - Portale di Gastronomia

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

12 Febbraio 2004 - Palermo - Teatro CCP Agricantus

per la rassegna "Un comico per cena - cena e cabaret"

appuntamento con Carmine Faraco

 


 

INTERVISTA A CARMINE FARACO

di Luigi Farina

 

12 Febbraio 2004 - ore 23.50 - E' appena finito lo spettacolo di Carmine Faraco, dove il bravo attore napoletano ha analizzato alcune fra le più famose canzoni italiane, facendogli l'analisi logica e grammaticale, coinvolgendo spesso il pubblico, che si è parecchio divertito. Vengo accolto con molta simpatia dal comico napoletano, che si sottopone alle mie domande con interesse, rispondendo spesso in napoletano quasi stesse continuando lo spettacolo parlando con me.

 

Tu hai debuttato al cinema con Troisi con il film "Ricomincio da tre", parlaci un po' di questo grande personaggio, che ha scritto una pagina importante nella comicità italiana.

Quando ho lavorato con Troisi, lo conoscevo appena, l'ho in pratica conosciuto facendo questo film, mi ricordo di lui che ogni volta che facevamo un ciak, lui cambiava tutto quello che doveva dire, cambiava il copione, in un modo che adesso capisco, perchè lo faccio anch'io quando faccio gli spettacoli, a volte inverto la scaletta, per fare arrivare una cosa che io stesso scopro in quel momento e dare questa impressione alla gente. Lui per rendere la scena nuova, più spontanea, cambiava le parole, cambiava pure le situazioni, le ampliava, poi alla fine il montaggio sarà stato un po' un casino, perchè comunque dovendo fare degli stacchi, primo piano, piano americano, totale, da dietro, davanti, controcampo, per far collimare e combaciare tutte sti parole, sti dialoghi, che dovevano essere gli stessi, ma che lui cambiava sempre, sarà stato complesso. Era un'artista. Io l'ho frequentato anche dopo, aveva una squadra di calcio attori, chiamata Artisti Calcio, con cui abbiamo fatto un sacco di partite. Mi teneva sempre in squadra, titolare, perchè me la cavavo a giocare.

Ho visto nel tuo sito una tua foto proprio mentre giochi a pallone.

Si ci sta! Devo mettere anche una foto dove c'è tutta la squadra e ci sta pure lui. Mi ricordo che ci divertivamo molto, giravamo tutta l'Italia con sta squadra.

Oltre a Troisi hai lavorato anche con tanti altri grandi personaggi, come Alberto Sordi, Giancarlo Giannini, Abbatantuono, De Crescenzo, ..., chi fra questi personaggi ti ha dato di più?

Alberto Sordi, anche perchè secondo me era proprio un mostro, è da quando sono nato che esiste Alberto Sordi, Troisi è nato dopo, per me Alberto Sordi è sempre esistito. Quando è morto è stata una cosa troppo
brutta, mi è dispiaciuto non averlo potuto rivedere, l'ho solo intravisto una volta una decina d'anni fa alla RAI, faceva un programma, e l'ho salutato in un corridoio, non è che ci volevo lavorare per forza, mi faceva solo piacere. Mi fa piacere rivedere quelli con cui ho lavorato , anche se non mi chiamano a lavorare con loro, come Vanzina, Lando Fiorini, che ogni tanto vado a trovare. Una volta incontrai in ascensore Nanni Moretti, erano passati più di vent'anni da "Sogni d'oro", dove ho fatto solo una scena, come si può fare, nà capa proprio, dopo vent'anni mi riconosce e fa: Carmine Faraco. Allucinante secondo me.

Parliamo adesso dello spettacolo che hai presentato stasera. Da dove arriva questa voglia di riascoltare le canzoni e farci l'analisi logica e grammaticale?

Uno dei miei hobby è quello di suonare e cantare, infatti dello spettacolo di stasera ho anche la versione con la band: ho tre elementi con me, suoniamo e facciamo cabaret e rock. Canzoni dei Deep Purple che diventano canzoni di Nino D'Angelo, come per esempio "Child in time" diventa "Un jeans e una maglietta". Quindi mi fa piacere suonare e cantare. Poi a quel punto uno ci riflette, ci riflette, ci riflette, e tutto nacque da una canzone di De Gregori, Alice, che ho fatto pure stasera, una canzone che se De Gregori non l'avesse spiegata nessuno avrebbe capito mai niente. Alice guarda i gatti, i gatti guardano il sole, ... Lui disse che Alice era una ragazza down e tutto quello che succedeva intorno..., diceva, tutto questo Alice non lo sa, quindi se non lo spiegava chi l'avrebbe capita, solo lui, manco a mamma o capeva. De Gregori comunque è un grande.

Passiamo adesso in cucina. Tu giri molto per l'Italia e vivi a Roma, quanto ti manca la cucina napoletana, e come ti adatti alle altre cucine?

Fortunatamente abitando a Roma, si magna buono pure a Roma, perchè i romani so forti. Devo dire che in Sicilia ho mangiato bene come mangio a Napoli, come il pesce, nun ce sta niente a fa, solo una città di mare ti può dare quello che tu ti aspetti, perchè è inutile che vai a Pescara, non per dire, ma il mare di Pescara non è il mare della Sicilia, o il mare di Napoli, che sono città dove trovi gli scogli ed un'altro tipo di fauna marina. E' un'altra situazione, le cozze non ci stanno, le cozze dell'adriatico, diciamo la verità, fanno.... Le cozze che mi mangio io non sono quelle controllate, io vado sugli scogli a Fiumicino o ad Ostia, me le vado a prendere là e me le mangio, chelle so' 'e cozze!, non sono quelle coltivate, è un'altra cosa, e le mangio crude col limone. Il pesce se lo hai mangiato da piccolo, ti piace accussì, seno nun te piace, è inutile.

Che rapporto hai con la cucina, ti piace cucinare, inviti amici a casa,...?

Si mi piace cucinare, non invito spesso amici, perchè non sto spesso a casa, però quando ci sto mi fa piacere
fare cenette e cucinare io.

E cosa cucini?

La roba di pesce, oppure mi vengono bene gli gnocchi alla sorrentina, gli spaghetti con le cozze o con le vongole, anche se le vongole non mi piacciono, preferisco le cozze, linguine all'astice, oppure pesce arrosto sul
barbecou, tipo le spigole, che mi piace molto come pesce, gli scampi, ...., u purpu all'insalata o con il sugo, mamma du Carmine! Lasciamme sta, speriamo che mo mi portano a mangià qualcosa 'e chistu.

E con il vino che rapporto hai?

Purtroppo non sono astemio, ma quasi. A me piace per esempio il Brachetto che è leggero, dolce, c' 'o ghiaccio 'a dinto, così s'allunga, e me ne bevo un po' quando mangio. Se devo lavorare non bevo vino. Come vini preferisco i rossi, ma non troppo acri, oppure un frizzantino bianco. Il vino rosso deve essere un vino corposo, ma non mi deve dare fastidio, non deve essere che dà un po' sull'aceto, tipo sai questi vini fatti in casa, di paese, che sono troppo acri, non mi piacciono.

Tornando alla tua carriera di artista, abbiamo parlato di cinema, adesso parliamo di televisione, che ne hai fatta pure tanta. Qual'è il programma che ti ha lanciato, secondo te, maggiormente?

Ho fatto vari programmi, come per esempio Domenica In con Solenghi, ma questo programma non poteva lanciarmi, perchè io facevo cose scritte da altri, anche se carine, però non mi mettevano in risalto. Non fraintendermi, mi ha fatto molto piacere far parte dello staff di Solenghi, però non facevo il comico, facevo delle parti, da attore, che mi piacevano uguale. A volte erano carine, come quando abbiamo fatto la
parodia di Star Treek, Star Truc, dove io facevo il tenente Quagliarulo dell'Aeronautica di Pozzuoli, e giravo con lo stereo sottobraccio. Capitava anche questo, ma di solito, porgevamo la battuta a Solenghi. Però è una cosa che mi ha fatto piacere uguale, era bella. Il programma che mi ha fatto conoscere in tutt'Italia come comico è Seven Show, poi nel momento che fai Maurizio Costanzo Show, la gente non si ricorda più che hai fatto Seven Show, ma ti riconosce perchè hai partecipato al Maurizio Costanzo Show. Adesso sto partecipando a Barbecou, e non può che farmi piacere.

Per finire hai fatto teatro, anche classico, cinema, televisione, cabaret, dove ti trovi più a tuo agio?

Il cinema è quello che mi piace di più. Adesso ho fatto pure un cortometraggio che si intitola "La fabbrica dell'incubo (l'incubatrice)".

Hai fatto anche uno spettacolo intitolato: "Mi dimetto da italiano"?

In questo spettacolo parlavo di tutti i problemi che hanno gli italiani, non solo sulle canzoni e basta, parlavo anche di canzoni. Parlavo di italiani nelle autovetture, del sesso, delle parolacce, ,,, Uno dice che ha un linguaggio volgare se dice le parolacce, non è detto questo, può anche non dirle per esserlo. Per esempio se io dico "Guarda che cazzo ci sta là sopra", non è che tu ti immagini che là sopra ci sta un "coso" appeso, se no chissà quanta gente si arrampica là sopra.

 

Ringrazio Carmine Faraco per la simpatia con cui mi ha accolto e mi commiato complimentandomi per il suo modo di fare spettacolo.

 

Realizzazione: Luigi Farina ( lfarina52@hotmail.com )

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