La prima
domanda riguarda i Nomadi, ma ti tocca in prima
persona, visto che sei l'unico rimasto dal
nucleo fondatore. Che effetto fa essere arrivati
a 40 anni, facendo da colonna sonora a diverse
generazioni, rimanendo sempre sulla crestra
dell'onda?
Il fatto sta che non me ne sono quasi accorto,
sembra una barzelletta, ma è la verità; anche
perchè sono stato sempre in movimento, senza
fermarmi mai, allora te ne accorgi di meno del
tempo che passa, nonostante tutti i cambiamenti.
Quest'anno, arrivando ai 40 anni, pensavo che
all'inizio neanche ci pensavo ad arrivare a 40,
ma neanche a 20, non sapevo neanche dove andavo
a finire.
E' chiaro che la soddisfazione è tanta, e credo
che essere quà dopo 40 anni vuol dire che stiamo
dando ancora delle emozioni, perchè solo così si
può giustificare la presenza di un gruppo dopo
40 anni, avendo cambiato tutti gli elementi
tranne che me.
Parlami adesso della vostra attività
umanitaria, girando per il mondo, aiutando i
popoli meno fortunati di noi, come nel Vietnam,
ultima vostra meta.
Abbiamo iniziato quasi quasi per gioco, ed è
ancora un gioco, nel senso che non è il nostro
lavoro occuparci di solidarietà o di iniziative
umanitarie. Noi suoniamo, ma siccome siamo
uomini come tutti gli altri. Ci sono tante
persone che fanno volontariato e anche noi lo
facciamo a modo nostro: in questi ultimi anni
sto viaggiato tanto, prima tu hai citato il
Vietnam, che è stata l'ultima meta, ma oltre al
Vietnam ci siamo occupati in precedenza per 2
anni della Cambogia, dove abbiamo fatto
costruire una casa a Battambang che accoglie i
bambini che sono stati dimessi dall'ospedale di
Emergency. In Vietnam, a Saigon, abbiamo preso
una casa, dove si aiutano e vengono accolte le
bambine vittime dello sfruttamento sessuale, le
baby-prostitute. Non occorrono cifre
astronomiche, sono piccole cifre, perchè la il
valore del denaro è diverso da quà, però la
soddisfazione è uguale anzi è più grande ancora,
perchè si riesce a farle senza avere pubblicità,
non è che, per esempio, al telegiornale viene
indicato un contocorrente che viene indicato per
mandare i soldi per quello che fanno i Nomadi,
c'è solo un passaparola fra i nostri fans, che
sono tantissimi ed hanno un cuore grande, non
abbiamo spese, nel senso che quando io faccio i
viaggi, me li pago da solo, non tiro via i soldi
da quelli raccolti, quindi è tutto più facile.
E' una cosa meravigliosa, anche perchè le nostre
iniziative sono sempre e solo esclusivamente
rivolte ai bambini.
Facendo un
tuffo nell'eno-gastronomia, quale è il vostro
rapporto con il cibo il vino, visto anche che i
Nomadi non è più un gruppo composto solo da
emiliani, ma fra di voi c'è un siciliano, un
piemontese ed un marchigiano?
Il rapporto con il cibo è basilare, noi abbiamo
la fortuna di girare l'Italia in lungo e in
largo, e quindi di potere assaggiare le
specialità di ogni regione, e di bere dei vini
che sono buonissimi. Per esempio noi ceniamo
sempre prima dei concerti, è una nostra
prerogativa, anche perchè altrimenti non
riusciremmo a stare sul palco per due ore e
mezza, siamo abituati così. Il cibo è una parte
fondamentale, uno dei piaceri della vita credo
sia proprio mangiare, mangiare bene, senza stare
male, e bere, bere bene, è importantissimo, se
no non bevo vino, se devo bere male, tanto per
bere, allora non lo bevo. Non siamo degli
ubriaconi, però amiamo il vino, io da emiliano
amo il lambrusco, che non è considerato
tantissimo, però ci sono degli ottimi lambruschi
che sono buonissimi, poi c'è Danilo che è di
Asti e che beve degli ottimi vini piemontesi
eccezionali. A parte i nostri locali abituali
dove viviamo, la nostra fortuna è quella di
viaggiare in Italia. Io ho avuto la possibilità
di viaggiare per il mondo ed ho mangiato cibi un
po' in tutte le parti, però come si mangia in
Italia non si mangia da nessuna altra parte, e
lo stesso vale per il vino, sarò legato
all'Italia, sarò un conservatore, chiamami come
vuoi, però qui è troppo bello, e, ripeto ancora,
il cibo è una parte essenziale della vita. La
mia passione è la musica, ed ho avuto la fortuna
di vivere la mia vita per la musica, ma un'altra
mia passione è proprio il cibo, e dovrebbe
essere così in tutti. Mi dispiace che certe
nuove generazione non hanno quest'amore per il
cibo e per il vino, ed è sbagliatissimo, perchè
penso che mangiare e bere bene concilia
ottimamente con la vita e fa vivere sicuramente
meglio, e poi non si ci deve lasciare
condizionare nel cibo, stasera qui a fianco al
palco abbiamo un fast food in cui non andrei
mai, solo una volta sono entrato in un locale
nel genere, all'aeroporto di San Paolo, perchè
c'era solo quello, non fa parte della mia vita.
Girando l'Italia, quale cucina ti piace di
più? Hai qualche preferenza?
E' difficile fare una classifica. In Sicilia si
mangia da Dio, dove vivo io dicono che si mangia
bene, vado nel Lazio e mangio benissimo, vado in
Sardegna o in Trentino e si mangia altrettanto
bene, io penso che l'Italia è l'unico stato al
mondo dove in qualsiasi posto tu vai mangi bene,
a differenza degli altri stati che spesso non è
così, come in Cambogia o in Vietnam. Proprio in
Vietnam una sera mi sono rifiutato di mangiare,
perchè il cibo non andava bene per i miei gusti.
La qualità nostra è insuperabile in qualsiasi
posto ti trovi, nelle Marche o nelle Puglie, ...
Dimmi un posto dove non si mangia bene? Quello
che può variare è che ci sono delle regioni che
hanno dei cibi più poveri, delle altre che li
hanno più ricchi, delle regioni in cui la
cultura del cibo è un po' più consolidata di
altre, però questo non toglie che non si mangi
bene. La Calabria, per esempio, ha una cucina
povera, ma è talmente ricca di spontaneità e di
genuinità, non ha cose ricercate, ma le cose
povere che ha sono buone e genuine. La Sicilia
invece è ricchissima, puoi mangiare dal pesce
alla terra, come si dice di solito, puoi
spaziare tantissimo, puoi bere i vini siciliani,
che per adesso stanno andando fortissimo, con
mia figlia che è una piccola sommelier compriamo
i vini siciliani. Tutto ciò per ribadire quanto
è bella l'Italia sotto questo aspetto e quanto
si beve bene. Dopo della Sicilia andremo in
Sardegna e li mangeremo altrettanto bene, è
difficile fare una classifica. Ovviamente un po'
in tutt'Italia ci sono dei ristoranti che sono
meglio di altri, ma quanto si fanno pagare, io
preferisco una buona trattoria dove si mangia
del buon cibo genuino e dove puoi bere un buon
bicchiere di vino, senza buttare via tanti soldi
per un pranzo, posso capire che ci sono delle
bottiglie di vino che valgono tanto, ma non mi
sembra giusto.
Come ultima domanda per tornare alla musica,
cosa ti aspetti dal futuro per i Nomadi?
Devo dire che, adesso che ho festeggiato i
quarant'anni, mi piacerebbe tanto festeggiare i
cinquanta, sarò un po' megalomane, però sperare
non costa niente. A questo punto arrivare ai
cinquant'anni sarebbe la cosa più bella per me e
per i Nomadi, non avrei più nulla da chiedere,
ma anche adesso dovrei accontentarmi, va bene
così, in effetti scherzo, va bene cosi, essere
arrivato ai quarant'anni è il massimo, sono una
vita molto lunga, e mi reputo uno dei fortunati
a questo mondo.
Ringrazio
Beppe Carletti per la sua gentilezza e
disponibilità e mi commiato,
dandogli appuntamento per il concerto di questa
sera, visto che fra l'altro li seguo da quando
ero ragazzo e lo seguirò con molta passione.
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