Negli
ultimi 7 anni, da quando sei tornata a cantare,
hai percorso molte strade musicali di diverso
genere. Quale di questi percorsi te lo senti più
tuo, o lo possiamo considerare un unico tuo
percorso evolutivo?
Ovviamente nel momento in cui mi appresto a
realizzare un progetto sia esso di musica pop,
di classica, sperimentale o fado, come ho fatto
negli ultimi mesi in Portogallo, devo dire che è
sempre una grande emozione, altrimenti non lo
farei. Faccio ciò che sento, ciò che ritengo
giusto fare insieme a dei musicisti
straordinari, per cui è sempre, volendo, un
unico percorso, cambiano ogni volta le modalità,
però quando la musica è bella penso non si possa
catalogare, si può in qualche maniera dare una
definizione sul genere, ma quando la musica è
grande, è grande ovunque e non ha veramente
limiti e barriere.
Può essere musica
indiana o di altro tipo, ma io mi trovo sempre a
mio agio.
Fra le tue esperienze di cui parlavamo prima
c'è anche la partecipazione alla Medea di
Adriano Guarnieri per la Fenice di Venezia. Che
emozioni ti ha dato partecipare a questa
realizzazione?
Quella è stata l'esperienza più difficile e
straordinaria nello stesso tempo. Accostarmi
alla musica di Adriano Guarnieri, alla sua
musica contemporanea, che comunque contiene un
sentimento, un patos che viene fuori, mi ha
coinvolto tantissimo. E' stato il progetto più
difficile, ma l'ho superato ed è andata molto
bene per tutti. Forse proprio per questo motivo
è stata la cosa che forse ricorderò in assoluto
come la più ardua, ma con tanta soddisfazione. |
Facendo un
salto nella gastronomia, tu sei genovese, quando
vai in giro qual'è il tuo rapporto con le cucine
degli altri paesi? Rimani legata alle tradizioni
della tua terra o ti avvicini a quelle dei paesi
che di volta in volta visiti?
No non sono legata a nulla e amo tutto, nel
senso che quando mi ritrovo in un qualsiasi
territorio che non sia il mio mi adatto, parlo
al di fuori l'Italia, visto che l'Italia è una
meraviglia con le sue tradizioni culinarie, c'è
una varietà sconfinata di cose fantastiche.
Dicevo, quando mi trovo all'estero, ovunque io
sia, mi nutro dei cibi altrui, proprio perchè mi
interessa capire attraverso il cibo qual'è la
cultura, quali sono le preferenze, le materie
prime. Mi interessa molto conoscere cosa si trova
negli altri paesi, come si alimenta il mondo.
E che rapporto hai con il vino?
Diciamo che quando è eccellente, perchè no? E'
una meraviglia anche il vino, nel senso che è un
prodotto della natura che abbinato bene con dei
buoni cibi è una gran cosa, sopratutto quando si
è in compagnia. Poi io ho le mie preferenze,
legate a dei gusti prettamente femminili,
preferisco per esempio il Cartizze o un buon
Chardonnay, vini bianchi frizzanti che arrivano
da territori ben particolari d'Italia.
Tornando alla tua musica, cosa ci riserva
Antonella Ruggero nel prossimo futuro?
Ho tanti progetti, proprio tanti, e spero di
realizzarli tutti. Sono progetti comunque legati
alla ricerca della nostra cultura, del nostro
passato. Per cui il recupero e il portare alla
luce dei brani antichi, degli arrangiamenti
diversi. Lo sto già facendo adesso, credo che
sia l'unica cosa che io voglia e possa fare,
cioè continuare così fino a che... Che ne so!
Fino a quando? Per sempre!
Ringrazio
Antonella Ruggiero per la sua gentilezza e
disponibilità e mi commiato,
complimentandomi ancora per la sua splendida
voce. |