Carissima
Paola, iniziamo subito a parlare di cucina:
qual'è il tuo rapporto con il cibo, nei momenti
che sei un po' più libera di impegni lavorativi?
Io cucino quando
amo, non cucino molto ed ultimamente non sto
cucinando molto.
Per me cucino
l'essenziale, quando cucino per me prediligo il
riso, il riso in ogni sua forma, riso condito
con varie spezie o con della frutta dentro, o
semplicemente con il pomodoro, con la menta o
con i gamberi, l'importante che sia profumato.
In ogni caso cucino improvvisando, non sono una
cuoca di mestiere, anche se quando mi ci metto
so fare belle cose.
Ti piace
cucinare per te stessa e per quelli che ti sono
più vicini, o inviti amici e prepari per loro i
tuoi piatti?
Quando sono
contenta di ricevere amici, cucino e mi riescono
dei buoni piatti, sempre però improvvisati.
Mentre invece
quando "devo" cucinare faccio un disastro,
perchè la cucina per me rispetta l'arte, e deve
essere curata con fantasia e creatività.
Interessante
questo tuo modo di avvicinarti alla cucina con
improvvisazione e fantasia, che rispecchia la
tua vena artistica musicale. Ritroviamo la
stessa Paola Turci che calca i palchi anche
davanti ai fornelli.
Si, anche se la
cucina ha le sue regole da rispettare, non si
devono mescolare sapori che non si accoppiano
fra loro, ne si deve eccedere, altrimenti si
rischia di coprire l'essenza e il gusto di certi
cibi, quindi cerco di stare attenta, non abuso
di certe spezie, anche se mi piacciono molto e
cerco di mescolarle sperimentando e cercando di
scoprire sapori nuovi, anche con moderazione,
per vedere cosa viene fuori da questi
accoppiamenti.
Parliamo adesso
un attimo del tuo modo di proporti al tuo
pubblico ed ai tuoi tanti fans, mi interessa
molto approfondire il tuo amore per la chitarra,
che ti porta a presentarti, nei tuoi concerti,
quasi sempre con una chitarra, sia acustica che
elettrica.
La mia passione
per la chitarra in realtà è stata una necessità
quando ero bambina. Ho imparato a suonarla che
avevo poco più di 10 anni, l'ho imparata da
sola, guardando le posizioni delle mani degli
altri che la suonavano. E l'ho imparata molto
velocemente, diciamo che la base l'ho capita più
o meno subito. Ho orecchio musicale, per cui non
mi è stato difficile capire i giri armonici, gli
accordi, le scale.
Fondamentalmente
sono una chitarrista che suona ad orecchio, una
istintiva anche in questo caso. Quindi la
necessità di imparare a suonare la chitarra ha
fatto presto a diventare una passione,
accompagnata dal desiderio di scoprire cosa c'è
dietro questo questo strumento, che cosa
nasconde, tutte queste piccole porte che si
aprono ogni volta che scopri qualcosa. E'
meraviglioso! Tutte le varie possibilità che si
hanno sullo strumento, scoprirne sempre di nuove
è favoloso. |
Visto che
abbiamo parlato di chitarra, quale chitarrista
ti ispira di più e ti da più stimoli?
Non vorrei
sembrarti presuntuosa, ma ho una profonda
ammirazione per il mio chitarrista, che è
Fernando Pantini, che ha una scuola sua
personale, ovviamente ha ascoltato molti
chitarristi, come Jimi Hendrix o David Gilmour
dei Pink Floyd, però poi ha sviluppato una sua
tecnica, è entrato in un suo mondo e viaggia,
viaggia tantissimo, ed io ne traggo ispirazione
e tanta soddisfazione quando si lascia andare e
si perde nel suo mondo chitarristico. Con lui ho
arrangiato il mio ultimo disco, mi ha aiutato ad
arrangiare anche i concerti, lavoriamo
tantissimo ai vari vestiti dei brani, ne
facciamo sempre diversi, fino ad avere almeno
tre arrangiamenti per ogni brano, uno acustico,
uno rock ed uno più istituzionale. Ci divertiamo
molto a cambiare vestito.
Tornando alla
cucina, abbiamo parlato di fantasia e di
sperimentazione. Tu sei di Roma, che ha tanti
piatti tradizionali. Qual'è il tuo rapporto con
la cucina tradizionale?
Sono legata ai
piatti che cucinava a casa mia mamma, fra questi
c'è uno sformato di patate, con la mozzarella e
la mortadella che è la mia passione, che lei
faceva molto spesso. Però amo un tipo di cucina
non impegnativa, i piatti troppo elaborati non
mi piacciono, mi piace sentire e distinguere i
sapori, non pi piacciono le cose troppo
"ammassate" e i sapori troppo forti, però in
generale mi piace tutto. Forse certi piatti
tradizionali romani non sono proprio la mia
passione, semplicemente perchè la mia mamma ci
ha educato a livello culinario a mangiare un po'
più leggero. Non ci ha mai cucinato per esempio
la trippa o la coda alla vaccinara. Forse così
mi sono abituata a dei sapori più delicati.
Abbiamo parlato
di cucina, adesso per finire parliamo di vino.
Qual'è il tuo rapporto con il vino?
Con il vino ho un
rapporto stretto, confidenziale, sopratutto
rosso, preferisco il rosso. Qui in Sicilia avete
il Nero d'Avola, che mi piace molto, per me è
ormai un'istituzione. Bevo sempre un bicchiere
di vino, sia a pranzo che a cena, e al 90% è
sempre vino rosso. Mi piacciono molto i vini
tradizionali, il Chianti, il Barbera, l'Amarone,
un vino eccezionale, il Morellino di Scanzano,
il Montalcino,... Ho bevuto anche vini di
vigneti sconosciuti, in toscana ho un'amico che
ha una vigna, e fa un vino buonissimo. Secondo
me un buon bicchiere di vino, però quello buono,
non quello che fa venire il mal di testa, ti
mette in pace. Poi ci sono i vini da dessert,
come la vostra Malvasia delle Lipari. Qui siamo
davanti ad un vassoio, offerto dai fans, di
dolcetti tipici siciliani alle mandorle, che
sono meravigliosi, adoro la pasta alle mandorle.
Purtroppo non riesco a mangiare il cannolo, la
ricotta con cui sono riempiti e troppo dolce per
me, troppo dolce. Della cucina siciliana mi
piace sopratutto mangiare il pesce condito con
il salmoriglio.
Dopo questa
chiacchierata con la simpaticissima Paola Turci,
mi commiato ringraziandola per la simpatia e
l'allegria con cui mi ha accolto. |