Tu
rappresenti il simbolo di un periodo storico per la musica napoletana, quando
con le tue percussioni creavi delle sonorità che si fondevano con i ritmi
napoletani. Tu insieme ad altri come Tony Esposito avete lasciato un segno
indelebile con questo tipo di musica. Come vedi la musica napoletana di oggi?
Cosa è cambiato da quel periodo?
Son cambiate
tante cose, anche il modo di essere napoletano, perchè io vedo che a volte le
nuove generazioni non conoscono neanche certe parole del nostro dialetto, e
quindi io penso che sia cambiata la tradizione un po'. Napoli nella tradizione
ha il ritmo, la percussione.
E per te che
invece senti fortemente questa tradizione, riesci a fare musica con un tavolino,
o con tutto quello che ti trovi davanti, cosa è cambiato a livello personale in
questi ultimi anni?
Io praticamente
non sono mai arrivato, perchè, come dice una frase del mio ultimo lavoro, del
mio ultimo CD, che si intitola "Pummarola Blues Band": "Dobbiamo vivere ogni
attimo e ricordarci che gli attimi persi potevano essere grandi momenti".
Prendendo
spunto dal titolo del tuo ultimo CD, e visto che tu viaggi tantissimo, da buon
napoletano verace, quando ti trovi nelle altre regioni, come ti rapporti con la
gastronomia locale? Rimani legato alle tue tradizioni o ti piace sperimentare le
cucine locali?
Io da buona
forchetta quando vado in giro mangio le cose locali, non posso chiedere uno
spaghetto al dente come si usa fare qui, e con le vongole veraci, quelle con le
corna, in un posto di montagna, come fanno altri, io mangio le cose locali, e ti
devo dire che mangio sempre bene.
E fra le
cucine che hai sperimentato, quale è quella che ti è piaciuta di più?
A me piacciono
tutte le cucine. Per esempio l'Italia è l'arte della cucina in tutti i luoghi.
Poi mi piace molto la cucina povera, quella semplice, contadina. Per esempio in
Calabria usano molto la mollica, il pan grattato, in Sicilia usano molto il
tonno, il pesce, i finocchietti, e bisogna saperle gustare queste cose. Certo
sono aromi molto diversi da quelli di chi è abituato tutti i giorni a mangiare
la stessa cosa. Bisogna saperli gustare.
E con il vino
che rapporto hai?
Col vino ho un
buon rapporto. Mi piace il buon vino. Io mi ritempro con un buon bicchiere di
vino. Possiamo parlare dei bianche, dei rossi. Amo molto il vino rosso, ma
resisto fino a metà giugno, poi veramente non ce la faccio più quando fa tropo
caldo, il vino rosso messo in frigo non va bene.
Ti piace
cucinare? Come ti trovi ai fornelli?
Si mi piace
cucinare, difatti qui al dito ho preso una bruciatura perchè stavo cucinando una
matriciana depiscopiana, cioè in bianco, e non mi sono accorto che la padella
non aveva il manico isolante e mi son preso una scottatura tremenda, proprio
perchè mi piace stare davanti ai fornelli.
Ci puoi dare
un tuo menù dedicato alle percussioni, da batterista verace come sei? Cosa
prepareresti per accostarlo al tuo modo di suonare la batteria e le percussioni?
E' un menù
vasto! E' un menù che comincia con delle tartine di caviale e filettini di pesce
spada fresco tagliato a fettine, poi il polipo, molto polipo, al limone, in
insalata, molto polipo, con prezzemolo sopra, dopo si passa ai primi, che devono
essere due primi, uno a base di risotto alla pescatora e uno a base di spaghetti
alle vongole veraci, chelle che corna, secondo gamberoni reali del luogo
dove ci si trova, se ci troviamo in Liguria voglio i gamberoni della Liguria, se
ci troviamo in Sardegna voglio i gamberoni del posto, con una bella spigola
all'acqua pazza, come sappiamo fare noi a Napoli, buonissima, in altri luoghi
non ci riescono a farla questa acqua pazza così semplice da fare, ma così
difficile da dare il suo gusto naturale dell'acqua pazza. Poi c'è un piccolo
breck per i batteristi, con un sorbetto al limone, poi si riprende con una
cotoletta alla napoletana o alla siciliana, cioè cotta nel forno, non fritta,
insalata di rucola e incapucciata (n.d.r. lattuga napoletana). Vino
bianco all'inizio del pasto, con gli antipasti e il pesce, poi nu bellu
bicchiere di vino di lettere, che ti fa fare il ruttino, che non ci sta mai
male, acqua leggermente frizzante, nu poco i dolce alle fragoline di
bosco, nu bellu cafè, e statte buono. Nessuno ti ha mai fatto un menù
così!
Scusa una
curiosità: cos'è il vino di lettere?
E' u
Lambrusco nostro, è un vino rosso frizzante.
Tornando alla
musica: parlaci del tuo ultimo lavoro con la Pummarola Blues Band?
Questo ultimo
CD, è un Cd che è un po' la mia storia, un documento fatto appunto con la
Pummarola Blues Band, il mio primo live dopo una lunga carriera. Il mio
primo live fatto in
un club prestigiosissimo che è il Moods Club di Zurigo. Poi una volta tornato in
Italia, da Zurigo a Napoli, siamo andati in studio e sono venuti degli amici
come ospiti, tipo Alex Britti alla chitarra nel brano Pummarola Blues,
Fausto Leali che ha cantato un mio vecchio brano dell'88, che era sigla del
Festival Bar, sigla di chiusura, che poi è l'anno che io vinsi il Festival Bar
con Andamento lento, poi c'è James Senese che canta il famosissimo brano
Primmavera Stop Bajon, Buddy De Franco, uno dei più grandi musicisti
viventi di tutti i tempi, clarinettista americano, Lino Cannavacciuolo, violino,
giovane musicista, violinista straordinario, moto etnico, tutti i musicisti
della Pummarola Blues Band: Guglielmo Guglielmi, Paul Pelella, Peter De Piscopo,
Gabry Stotuti, Domingo Do Basel, e tanti altri ospiti e vocalist.
Se non
sbaglio uno dei brani parla della pizza?
Sulla pizza, il
brano dove suona anche Alex Britti, che si chiama Pummarola Blues, che
parla dei nostri colori, il tricolore, c'è basilico, che è vasinicola,
mozzarella e pomodoro, il tricolore dell'Italia, e questo brano decanta la pizza
e l'ho scritto, il testo, in un momento di una fame esagerata, perchè ero stato
operato d'urgenza, molta urgenza, di appendicite, l'anno scorso, e dentro un
ospedale ho scritto questa pizza, devi sentire il testo per capire la fame che
avevo. A un certo punto dice: Ary Ary oh, lasciami o' curnicione, faciteme o'
piacere, che stasera aggi'a sfuga - cioè: me magn dieci pizze - è
una passione ardente chesta pizza, comm cazz coce, senti che delizia a
vasinicola che c'ha mise 'n copp - io la immaginavo - sta pizza è nu
capulavoro, mangial ch'e' mani, iah! Questo è il testo, scritto in un
ospedale!
Per finire:
un tuo saluto ai visitatori di spaghettitaliani.
Guagliù,
magnatevi o' spaghett, che è a cosa chiù bella do' munnu. Potete fare lo
spaghetto anche senza avere niente conservato negli stipi e nel frigorifero,
prendete un po' di pane e glielo sbriciolate di sopra, o un grissino, o'
spaghett è sempre buono, invece del parmigiano, oppure due crackers
sbriciolati e nu grissino scamazzato n' coppa.
Ringrazio Tullio De Piscopo per la sua disponibilità e per la simpatia con cui
ha accettato di rispondere alle mie domande, fra l'altro in un modo unico, come
solo lui poteva fare, quasi come se le sue risposte fossero accompagnate dai
rullanti o i piatti della sua batteria, con cui si fondeva armonicamente la sua
voce. |