Novembre

2003

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Introduzione alla Rubrica e indice di tutti i numeri

 

15 Novembre 2003 – Palermo - Bloom - Meganoidi in concerto

 

le foto del concerto


 

INTERVISTA A MATTIA DEI MEGANOIDI

di Luigi Farina

 

15 Novembre 2003 - ore 20.30 - Mi trovo al Bloom, dove tra un'ora circa si esibiranno i Meganoidi. Vengo accolto con molta simpatia ed interesse dal gruppo. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere, anche per presentare la rubrica dove verrà inserita l'intervista, viene eletto a portavoce Mattia, che risponde con piacere alle mie domande.

 

Voi partiti da Genova, la vostra città, in pochissimo tempo avete raggiunto la notorietà, raggiungendo anche obbiettivi lusinghieri, come la partecipazione all'Indipendende Day o la rotazione del vostro primo video su MTV. Cosa ha determinato questo vostro successo, cosa vi ha dato maggiormente la spinta?

Penso che, come dicevi tu, sia stato determinato da un'insieme di cose, nel senso che, sicuramente suonando in giro, nei centri sociali, nei club, sforzandosi ed impegnandosi crei uno zoccolo duro di persone che sono abituati a vedere la musica libera, la musica in maniera seria, nel senso che appunto si muovono per andare ad un concerto, e cominciano a pagare un piccolissimo biglietto per entrare, e crei comunque quello zoccolo duro famoso, per cui appunto puoi cominciare a farti conoscere, e comunque puoi cominciare ad andare in un locale, sapendo che probabilmente ti verranno a vedere suonare. Questo si ottiene suonando, perchè è suonando che la gente più attenta ti conosce. La gente magari un po' meno attenta ti conosce solamente, purtroppo, attraverso al televisione, che oramai è diventato un mezzo che, oltre che un mezzo di comunicazione, anche l'unico veicolo perchè un gruppo possa raggiungere un certo tipo di persone, ed è l'unica fonte, purtroppo, attendibile per quello che è il panorama per esempio italiano musicale. Se parliamo di Germania, per esempio, è tutto un altro discorso. Quindi diciamo che il nostro pubblico è stato formato, parlo dell'altro album, da una parte di persone che ci conosceva indipendentemente dai video che potevamo fare o dalle esibizioni televisive che potevamo avere e una parte che ci veniva a vedere perchè ci aveva visti in TV.

 

Vorrei solo obbiettare che la fascia di persone che vi ha conosciuto via TV, non era solo formata da persone meno attente, ma solo che altrimenti non vi avrebbero mai visti per un problema di distanze. Qui da Palermo non vi avrebbe conosciuto nessuno se non fosse arrivati attraverso la TV.

Assolutamente, è vero! La TV serve anche a questo. Io mi ricordo che un po' di tempo fa, quando io avevo circa 13 anni, non esistevano le TV, i video erano pochi e si usavano altri sistemi. Cosa voglio dire, che un gruppo se aveva un po' di soldi e ne aveva voglia, faceva un video, ma non era un passaggio obbligato. Quindi cosa succedeva se si voleva ascoltare musica, si andava in un negozio di dischi, si scartabellava, si leggevano le riviste, erano tutte emozioni che adesso si provano molto di meno. Nei negozi di dischi c'erano gli LP, e queste due dita si sviluppavano a forza di cercare negli scaffali dei dischi. Era un'emozione fantastica! Ad un certo punto scoprivi un gruppo, magari validissimo, senza che, appunto, non fosse stato spinto in nessun modo. Però c'erano le distribuzioni che funzionavano molto bene, in maniera capillare, infatti io trovavo a Genova i negozi "specializzati" in rock, che adesso è una parola che non c'è più, non esiste più il negozio specializzato, i megastore stanno sostituendo tutte le realtà piccole, che però erano specializzate, che voleva dire che comunque tu avevi quelle 4-5 realtà a Genova che proponevano quel genere musicale, molto fornite. Adesso. "globalizzazione" è una parola che tutti conosciamo, e questo è un campo dove forse è stata applicata perfettamente, a scapito di tante persone.
 

Con l'ultimo vostro lavoro avete un po' modificato il vostro genere. E' stato forse dovuto alla fuoriuscita di due di voi, uno per sua scelta e uno per motivi di salute, e quindi all'entrata di nuovi componenti o a che cos'altro?

Penso che è stato proprio un'evoluzione spontanea. A parte il batterista che è dovuto andare via per motivi pratici, per quanto riguarda Francesco, è stata una separazione dovuta a scelte di vita, che comunque hanno rappresentato una svolta, nel senso che, è un po' un circolo vizioso, è stata una cosa causa dell'altra e viceversa. Noi abbiamo voluto semplicemente fare un album che comunque avevamo già in testa, quando è andato via Francesco. Con lui o senza di lui lo avremmo fatto lo stesso. Probabilmente non lo so, magari lui con questi pezzi avrebbe detto: "No, io non ci sto. Non possono funzionare". Penso fosse nello spirito nostro e nell'aria. Nella nostra testa era arrivato il tempo per proporre una cosa diversa, forse maturata in tanto tempo a livello inconsapevole, e in pochissimo tempo a livello consapevole, nel senso che è nata dentro di noi, ma non ne parlavamo, poi ad un certo punto in due giorni l'abbiamo realizzata, abbiamo detto: "E' meglio che lo facciamo! Ok!". Abbiamo scoperto di essere così e lo abbiamo fatto.

 

Voi siete genovesi, ma girate tutta l'Italia. Andando in giro che tipo di cucina vi piace cercare, quella tradizionale del posto, alla ricerca di sapori nuovi, o una cucina più standard?

Assolutamente ci piace cercare sapori nuovi e sperimentare le cucine locali. Io penso che la cucina genovese non sia caratterizzata, si ci conoscono per il pesto, però abbiamo una cucina molto aperta e molto varia, secondo me, di conseguenza prepara i genovesi ad essere abbastanza curiosi e aperti nei confronti di altri tipi di cucine, cioè non è la cucina piemontese o lombarda che magari è più caratterizzata, da noi si mangia il pesce come si mangia la carne, come si mangiano dei buoni primi, quindi noi quando usciamo assaggiamo tutto, a parte un ragazzo, che stasera non c'è, che mangia sempre la pasta al pomodoro e la fettina di carne, ovunque vada, mattina pomeriggio e sera, tutti gli altri assaggiamo le cose del posto.

 

Fra le cucine che avete sperimentato, quale ti ha impressionato di più?

La siciliana è ottima, penso che qui si mangia benissimo, almeno, o siamo stati fortunati, perche in ogni posto che siamo andati abbiamo mangiato bene, sicuramente. Adesso mi viene in mente questa, anche perchè la caratteristica della Sicilia che mangi bene al ristorante, ma mangi bene anche al bar, contrariamente a come avviene in Liguria, dove per mangiare bene devi conoscere i posti. A Genova non è che capiti nel posticino così e dici ora mangio bene sicuramente, no. Qui ci sono tanti posti tutti buoni, magari siamo stati fortunati, ma abbiamo trovato per esempio in un posto che a parità di aspetto di uno genovese si mangia molto meglio, perchè qui la cucina è buona. Poi Napoli, per esempio, dove abita mio fratello, quello che mi è piaciuto di più è stata un certo tipo di pasticceria napoletana, che è buona ovunque, anche nella latteria a Capeccio sotto casa di mio fratello. Comunque siamo contenti della nostra cucina, perchè sapendo i posti dove andare la cucina genovese è veramente buona.

 

E ti trovi ogni tanto ai fornelli? Ti piace cucinare e in che modo?

Sai per il lavoro che facciamo, siamo a casa poco, ci sono poche occasioni per mettersi ai fornelli. Certo se voglio mangiare il pesto a casa mia me lo faccio, e se mi metto ai fornelli non mi faccio certo due uova al tegamino, mi faccio, che so, la carbonara, sono diciamo ad un livello sufficiente, ma sopratutto per una questione di tempi. Non mi capita spesso di essere a casa e di avere la voglia e la pazienza di dire mi metto a cucinare.

 

E con il vino che rapporto avete?

Ci piace il vino, assolutamente, lo consumiamo regolarmente. La Liguria non è una terra fantastica per il vino, per la sua geografia, abbiamo il Rossese, che tutti conoscono, le Cinque Terre. Abbiamo il Piemonte sopra e la Toscana a fianco, siamo messi male in confronto a loro. Purtroppo la conformazione della terra ci sfavorisce, le terrazze non favoriscono senz'altro la produzione del vino e anche il vento e il fuoco fanno la loro parte.

 

Tornado per finire alla vostra musica, parlatemi un po' dei vostri progetti futuri.

Cioè il cibo, cosa dobbiamo mangiare domani? Domani alle 11.30 dobbiamo essere in aeroporto e quindi mi sa che mangeremo sull'aereo o in aeroporto. Tornando alla musica, stiamo per ora portando in giro il disco, è un tour impegnativo, difficile da interpretare, difficile perchè la gente va poco ai concerti, la gente ha pochi soldi, e purtroppo i soldi che la gente ha da spendere vengono spesi sempre di meno per un cero tipo di cose, e spese sempre di più per altre. E nel campo dell'intrattenimento, la gente spende i soldi in tipi di intrattenimento che purtroppo e per fortuna non ci riguardano. Questo è il periodo. Però noi siamo fortunati, perchè il fanoso zoccolo duro di cui parlavamo all'inizio ci permette di girare e di portare avanti il nostro discorso.

 

Un saluto ai visitatori di spaghettitaliani.

Vi invitiamo a Genova ad assistere ad un nostro concerto e a gustare la cucina genovese.

 

Ringrazio Mattia e i Meganoidi per la loro simpatie e disponibilità con cui mi hanno accolto e mi commiato con un grosso in bocca al lupo per la loro carriera.

 

Realizzazione: Luigi Farina ( lfarina52@hotmail.com )

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