A conclusione del Progetto
Eduardo, Luca De Filippo e Armando Pugliese
propongono uno spettacolo che ripercorre i primi
anni dell'attività teatrale di Eduardo De
Filippo attraverso gli atti unici.
Eduardo De Filippo esordì
giovanissimo, come attore brillante, nella
compagnia di Eduardo Scarpetta, assieme ai
fratelli Titina e Peppino. Da figlio d'arte, nel
senso proprio e antico delle compagnie di giro,
quando inizia a scrivere per il teatro (l'atto
unico Farmacia di turno è del 1920) già da
sedici anni vive sul palcoscenico.
Separatisi per qualche anno, i
fratelli si riunirono nel 1929 nella compagnia
Molinari, per formare poi una loro compagnia,
destinata a raccogliere numerosi successi nelle
maggiori città italiane.
Era l'inizio di dicembre del
1931, e i fratelli De Filippo, alla ricerca di
una sempre più necessaria autonomia artistica,
sottoscrivono un breve contratto di soli sette
giorni con il Cinema Teatro Kursaal, “un locale
frequentato dalla Napoli bene, abbastanza grande
e pulito, di stile moderno e provvisto di un
piccolo palcoscenico attrezzato alla meglio per
spettacoli di prosa”.
Il debutto avvenne il 25 dicembre
con Natale in Casa Cupiello, e fu subito il
successo: un successo di tali proporzioni da
rendere necessaria la proroga del contratto,
dapprima per due settimane, poi per alcuni mesi,
fino al maggio del 1932. In pochissimo tempo,
sostenuti unanimemente dalla critica teatrale
napoletana, i De Filippo diventarono il punto di
riferimento di tutti gli appassionati di teatro,
tanto degli spettatori d'estrazione popolare che
degli intellettuali e degli ambienti culturali
napoletani. Il nuovo atto unico che ogni lunedì
la compagnia, per contratto, doveva
rappresentare ad ogni cambiamento di programma
cinematografico, diventò un appuntamento
attesissimo, per di più costituì la spinta a
creare un repertorio, palestra per i grandi
capolavori della maturità.''
(da Eduardo De Filippo di
Giovanni Antonucci)
Interprete principale dello
spettacolo è Silvio Orlando, un attore lontano
dal mondo teatrale eduardiano, ma che sa rendere
al meglio la comicità divertita, ironicamente
malinconica, fortemente legata alla vita
quotidiana e ai diversi aspetti dell’animo
umano, tipica del teatro di Eduardo. Accanto a
lui Rocco Papaleo, Gea Martire, Maria Laura
Rondanini, Giuliana Amatucci, Carlo Di Maio,
Fabrizio La Marca, Antonio Milo, Lello Radice,
Ciro Capano, le scene sono di Andrea Taddei, i
costumi di Silvia Polidori,
la regia è di Armando Pugliese.
TRAME
DEGLI ATTI UNICI
Sik-Sik l'artefice magico (1929)
Sik-Sik, che suona molto vicino
al "sicco" napoletano che vuol dire magro, già
col proprio nome e le fattezze fisiche descrive
la sua miseria. "è il tipo tradizionale
dell'artista guitto povero, tormentato e …
filosofo". E' un prestigiatore da strapazzo che
per i suoi trucchi ha bisogno della moglie
Giorgetta, incinta che "avrà come il marito una
certa aria scoraggiata" e di un compare che deve
fingersi spettatore. Il compare abituale non si
presenta e Sik-Sik è costretto a ingaggiarne un
altro…
Requie all'anima soia (1932)
Vincenzo, un poveraccio, si fa
passare per il marchese Eleuterio Benincasa e
accompagna turisti stranieri per Napoli, li
porta poi al ristorante dove si fa offrire il
pranzo. Si è organizzato così bene da poter
sfamare anche moglie e figli che si presentano
vestita a lutto al ristorante e muove a
compassione i turisti che offrono il pranzo
anche a moglie e figli.
Quei figuri di trent'anni fa (1929)
Rappresenta il funzionamento di
una bisca clandestina. Ancora una volta viene
mostrato il genio napoletano, con le sue
innumerevoli trovate. Tutto però fallisce per la
stupidità del nuovo "palo".
Pericolosamente (1938)
Indica come si possa domare una
moglie bisbetica. Il marito per combattere il
pessimo carattere della moglie le spara dei
colpi di pistola a salve. La moglie diventa un
agnello perché convinta di aver ricevuto la
grazia dalla Madonna: Il ravvedimento dura però
poco e il marito si trova costretto a ripetere
l'operazione sempre più spesso…
La voce del padrone
I tafferugli di una scalcagnata
orchestra in sala d'incisione per registrare la
canzone Adduormete cu’mme, con le cantanti che
si accapigliano e il Maestro che litiga con i
musicisti.
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