SEGESTA
– IL DISCO
Il progetto nasce
dall’idea di Lino Cannavacciuolo di riunire in
un disco il ritmo e la melodia della tradizione
del Sud Italia.
Segesta, antica
città siciliana della Magna Grecia, che occupò
tanto posto nella storia greco-punica-romana e
le cui origini si perdono tra il mito e la
leggenda, rappresenta simbolicamente il Sud, per
quel che resta del suo Tempio dorico e delle sue
linee semplici e maestose, per la sconsolata
solitudine che lo circonda, per le indelebili
sensazioni che provoca.
Segesta,
dimenticata, ma anello di congiunzione delle
culture secolari di tutto il Meridione, è il
luogo simbolo da cui partire.
Il filo ricucito
che si segue inizia proprio da Segesta, il brano
che apre il disco e costruisce un ponte
immaginario che passa per la Sardegna e
attraversa tutte le regioni del sud, arrivando a
Serapis (l’ odierna Pozzuoli), per poi ripartire
alla volta del Mediterraneo.
Per realizzare
tutto questo Cannavacciuolo ha radunato intorno
a sé alcuni tra i musicisti più rappresentativi
della scena musicale meridionale.
Lino, oltre ad aver composto tutte le musiche
originali del disco, è anche autore degli
arrangiamenti delle 11 tracce dell’album.
Il disco è stato
suonato da quello che si può considerare il
gruppo base di Lino Cannavacciuolo: Paolo Del
Vecchio (chitarre), Sasà Pelosi (basso), Ivan La
Cagnina (percussioni) e infine Mario Conte
(tastiere) che ne ha gestito gran parte delle
sonorità elettroniche.
Importantissime le
presenze che hanno contribuito ad impreziosire
l’album: Elena Ledda (Sardegna) la cui voce
produce momenti unici in Sa Lughe e Nu poco e’
bene. La voce di Peppe Barra in Kasba (una sorta
di tammurriata summit perché mette a confronto
nomi illustri della ricerca nella musica
popolare) si incontra con quella di Rosa
Balestreri (Sicilia), Antonio Infantino (Lucania),
con il sax sopranino di Daniele Sepe e le
percussioni di Paul Dabireé (Africa), mentre il
percussionista tunisino Marzouk Mejri canta e
suona un brano tradizionale del suo paese in
Serapis, pezzo in cui Pozzuoli si mescola con
Tunisi.
Una segnalazione
particolare meritano le registrazioni live in
studio di Viaggio e Las Ramblas con uno
straordinario Tullio De Piscopo alle
percussioni.
Moltissimi sono
gli altri musicisti che hanno partecipato alla
registrazione offrendo tutti le loro
particolarità: Gino Evangelisti (chitarra
portoghese, bottiglia), Luigi Lai (launeddas),
Antonello Ricci (chitarra battente)-(Calabria),
Ernesto Vitolo (organo hammond B 3,
fisarmonica), Roberto d’Aquino (Stick).
Il coordinamento
artistico è stato curato da Gigi De Rienzo,
storico produttore nel panorama musicale
napoletano.
Il progetto
grafico è di Patrizio Squeglia che si attesta
ancora una volta tra i creativi più fertili in
questo campo.
LINO CANNAVACCIUOLO – NOTE BIOGRAFICHE
• Violinista di estrazione classica, affascinato
dalla sperimentazione e alla continua ricerca di
nuovi linguaggi musicali.
• Ha suonato in diversi gruppi etnici della
Campania.
• Ha realizzato significative collaborazioni
soprattutto in campo teatrale con Peppe Barra,
Luca De Filippo e Roberto De Simone.
• Ha fatto parte del progetto Solis String
Quartet, di cui è stato fondatore.
• E’ considerato uno degli strumentisti più
ricercati della musica italiana sia dal vivo
(collabora con Pino Daniele, Claudio Baglioni,
Adriano Celentano, Edoardo Bennato) che in sala
di registrazione (partecipa ai dischi di quasi
tutti gli artisti del cosiddetto “Napoli
Power”).
• Nel 1996 inizia un lungo e prolifero sodalizio
con Peppe Barra, di cui oggi ne è l’arrangiatore
ufficiale. Le sue eccellenti capacità come
compositore e arrangiatore sono emerse anche
nell’ultimo disco di Peppe Barra, “Guerra”
(Marocco/Arroyo 2001).
• Il suo primo lavoro discografico “AQUADIA”
(Marocco Music / Harmony – 1999), dedicato alla
memoria di Concetta Barra, è stato venduto in
tutta Europa e gli ha consegnato notevoli
riconoscimenti di pubblico e di critica.
• Senza mai abbandonare la musica classica
sperimenta continuamente nuove strade e
contemporaneamente ricerca nella tradizione con
avidità. Periodicamente l’Orchestra Sinfonica
della Magna Grecia di Taranto si avvale della
sua presenza artistica come compositore e come
musicista.
• Alla fine di ottobre del 2002 esce il suo
secondo lavoro solista, “SEGESTA”.
LINO CANNAVACCIUOLO SU SEGESTA
IL DISCO
Il mio primo album
mi è servito per rompere il ghiaccio. Questa
volta ho avuto più tempo a disposizione e ho
avvertito con lucidità il bisogno di dare una
direzione al mio lavoro.
KASBA
E’ una sorta di
super tammuriata che mette insieme alcuni tra i
protagonisti più importanti del folk revival e
in cui ho cercato di sintetizzare e sicretizzare
le anime delle tante tammuriate di cui è ricca
la nostra tradizione, di farle convivere e poi
esplodere insieme nel finale.
MEMENTO
E’ dedicata alle
vittime della camorra e della mafia. L’avevo
scritta per la colonna sonora de I cento passi
ma poi il progetto è andato in fumo.
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