Articolo inserito da Eduardo Cagnazzi il giorno 21/01/2018 alle ore 18.47.42
A Salvatore Secondulfo, 62 anni, da Somma Vesuviana, va l'Oscar per l'Ortofrutta Italiana 2018, il premio promosso dal Corriere Ortofrutticolo.
Il riconoscimento all'imprenditore agricolo con aziende a Battipaglia, Trani (Bat) e socio di Confagricoltura, è assegnato ogni anno da una giuria di alto livello che sceglie il nome da una rosa di undici candidati, formata da coloro che hanno avuto l'onore della storia di copertina del periodico diretto da Lorenzo Frassoldati nel corso dell'anno precedente.
Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Campania e membro della giunta nazionale dell'organizzazione agricola, commenta: "Esprimo la gioia mia personale e di tutti i colleghi di Secondulfo, che si è sempre distinto per le sue scelte imprenditoriali nel segno dell'innovazione, della qualità del prodotto e della capacità di fare sistema, l'Oscar giunge quale meritato riconoscimento a fronte di una carriera esemplare".
Alla votazione finale sono approdati sette candidati. Tra questi è emersa una terna composta dal veneto Giancarlo Boscolo, esempio d'internazionalizzazione nel settore degli ortaggi, il piemontese Simone Zerbinati, giovane protagonista della IV gamma, e appunto Secondulfo che alla fine ha prevalso sugli altri due.
A soli 19 anni, l'imprenditore agricolo sommese affianca il padre in un'azienda di commercializzazione di ortofrutta attiva sul mercato di Napoli. Oggi è al timone di un importante gruppo imprenditoriale, con cinque aziende tra Campania e Puglia che fanno capo alla Organizzazione di Produttori "Secondulfo" della quale fanno parte anche altre imprese agricole. Nelle cinque aziende di Battipaglia, estese su 200 ettari, si coltivano kiwi, fragole, nettarine, pesche e albicocche, in fase di conversione al biologico. Il gruppo commercializza mediamente in un anno: 8mila tonnellate di uva da tavola (prodotta a Trani sotto l'Igp Puglia), 3500 di kiwi, dal 2017 già certificati bio, 3500 di nettarine, 2500 di pesche, 2500 di fragole e altrettante di albicocche. La produzione diretta supera il 40%, mentre alla produzione sviluppata da terzi viene assicurata attraverso la OP assistenza tecnica e controllo qualità in ogni fase del ciclo produttivo. Il 70% della produzione va alla Gdo italiana, il 20% è la quota dell'export con kiwi, pesche e nettarine che raggiungono in particolare Francia e Germania.
Eduardo Cagnazzi
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